Immaginiamo di depositare del denaro in banca e di dimenticarcene… Lasciamoli lì, inerti per mesi, anni, decenni, secoli… la somma cresce con relativi interessi fino a raggiungere una bella sommetta. Non é andata esattamente così, ma volevamo almeno rendervi l’idea. La storia é davvero curiosa e rappresenta il sogno di molti risparmiatori: tra le cose vecchie in soffitta sarebbe bello trovare, oltre a vestiti di quando eravamo neonati e qualche topo morto, anche un bel libretto di risparmio, vecchio di anni. E’ andata più o meno così alla signora Nicolina C., aquilana che, in un baule pieno di foto di famiglia, all’interno di una giacca della divisa militare, ha trovato il libretto del padre.
La signora Nicolina ha 102 anni e il padre, Antonio C., era un militare militare dell’Esercito italiano che decise di di depositare la somma guadagnata sul fronte durante la prima guerra mondiale (esattamente 25 lire), su un libretto della Banca d’America e d’Italia in favore della figlia, appunto Nicolina, classe 1909. Poco dopo il padre muore in battaglia e la figlia si ritrova senza genitori (anche la madre era deceduta). È una zia materna che decide di crescere la bambina. Intanto gli anni passano e quel libretto viene smarrito.
Solo qualche settimana fa mentre la signora Nicolina era intenta a ripercorrere la lunga strada dei suoi ricordi spulciando tra le foto di famiglia riposte in un baule, ritrova il vecchio libretto di risparmio. La signora vive a Roma con una delle figlie e ha deciso di richiedere quel denaro tramite alcuni avvocati che si occupano del recupero delle somme dei libretti bancari “antichi” tramite una class action. La somma dovrà essere maggiorata degli interessi, della rivalutazione monetaria e della capitalizzazione di un arco di tempo pari a cento anni di “giacenza” in banca. Il tutto ammonterebbe alla quota di circa 100mila euro.
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