E’ una vita che si parla del conto corrente, del suo costo eccessivo e della necessità di adeguarlo alla media europea. Ad intervenire sulla questione ci ha quindi pensato proprio la Commissione Europea, sottolineando quanto siano alti i costi medi dei conti correnti italiani ed annunciando a tal proposito un’eventuale sanzione per l’Italia a seguito di un’indagine che aprirà a breve e che potrebbe portare, così, alla condanna del nostro Paese. Un conto corrente italiano, secondo l’Unione europea, costa, in media, 246 euro l’anno per ciascun cliente. Quanto costa in Olanda? Solo 43 euro! Differenza davvero notevole, sostanziosa,che non si sa su quali basi sia fondata. Questi, naturalmente, sono i dati rilasciati dall’UE, che, come era ovvio che fosse, collidono con quelli ottenuti dalle banche italiane le quali, attraverso l’ABI (associazione di categoria) hanno fortemente contestato i risultati diffusi dall’Unione europea affermando che il costo medio in Italia di un conto corrente, secondo i loro dati, è di 116 euro, meno della metà della cifra affermata dall’UE.
A quanto pare ciò trova conferma in un’indagine condotta dalla Banca d’Italia, secondo cui il costo sarebbe di 114 euro. Si aspetta che i dati dell’Unione europea vengano confermati con assoluta certezza o, eventualmente, smentiti, ma ad ogni modo, anche nel caso in cui risultassero veritieri i dati della Banca d’Italia e dell’ABI, il costo medio del conto corrente olandese sarebbe di gran lunga inferiore a quello italiano. Un consiglio che potremmo seguire è quello di trattare sempre le condizioni del nostro corrente, non fermandosi alla prima banca, verificando di volta in volta le condizioni che ci vengono proposte dalle banche, come accade ogni sei mesi circa se la banca vuole rivedere le condizioni del servizio.
E’ vero, andare in banca è per molti una seccatura, ma conviene risparmiare denaro e perdere un po’ di tempo in più nel chiedere di rivedere queste condizioni, minacciando anche di chiudere il vostro conto qualora non veniste accontentati. Molto importante è poi, ad esempio, chiedere qualunque tipo di informazione nel momento in cui si apre un nuovo conto, quanti movimenti al mese vi sono concessi, se la carta bancomat o di credito sono gratuite, a quanto ammonta il tasso di interesse per eventuali scoperti di pochi giorni…Insomma, fatevi valere: risparmiare denaro è sempre importante e vale la pena perdere qualche minuto in più (sperando che sia davvero “qualche”!). La crisi c’è, cerchiamo di combatterla con piccoli accorgimenti.
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