E’ stato inaugurato lo scorso 13 febbraio, presso il punto vendita IKEA di Ancona, lo Sportello Energia di Legambiente e IKEA rivolto ai soci IKEA FAMILY. Fino ad Agosto gli esperti di Legambiente saranno a disposizione di clienti IKEA ogni secondo e quarto sabato del mese, dalle 14 alle 18, per “illuminarli” sul mondo dell’energia pulita e rinnovabile non solo fornendo loro informazioni su costi, tipologie di impianti ed incentivi economici, ma anche con qualche dritta sul corretto utilizzo degli elettrodomestici e sull’adozione di abitudini di vita finalizzate al risparmio e al rispetto dell’ambiente.
Così Luigino Quarchioni presidente di Legambiente Marche, commenta la collaborazione, nata ormai qualche anno fa, tra IKEA e l’associazione ambientalista:
Questa amicizia nasce dalla comune convinzione che alla base del cambiamento culturale, necessario per ottenere risultati concreti ed efficaci nel risparmio energetico e per l’abbattimento delle emissioni climalteranti, ci sono le nostre piccole e consuete azioni. Ed è per questo che sosteniamo fortemente lo sportello energia, con cui i cittadini potranno capire meglio e contribuire all’aumento del risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Lo sportello energia di Ancona è stato inaugurato in coincidenza con la Settimana Amica del Clima, l’iniziativa promossa da Legambiente con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabili, e festeggiare l’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e l’approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale delle Marche.
Mahurin 23 Febbraio 2010 il 16:24
Questo tra Legambiente e l’ Ikea mi ricorda molto il patto tra il dottor Faust ed il Diavolo. Forse il Presidente di Legambiente Marche Sig. Quarchioni (oltre, ovviamente alla Presidenza nazionale dell’Organizzazione) farebbe meglio, anzichè parlare di “comuni convinzioni”, a riflettere su quale veritiera identità di obiettivi può esserci tra una organizzazione ambientalista (o presunta tale, direi a questo punto) ed una multinazionale. Una entità cioè che ha posto alla base della sua crescita esponenziale il consumismo più esasperato (cioè continuare la devastazione ambientale basta che sia lontana dai nostri occhi) che per di più viene declinato attraverso un modello di business obsoleto quale quello del cash&carry, con i conseguenti danni da inquinamento automobilistico a spese delle popolazioni vicine ai loro mostruosi punti vendita. Sarò forse un illuso ma questo modo di procedere non mi piace proprio e mi ripulsa che si parli di “emissioni climalteranti” considerandone solo alcune e guarda caso quelle che fanno comodo al momento. Penso che i signori di Legambiente dovrebbero di certo vergognarsi di questa liason che definirei quantomeno imbarazzante e, mi si permetta il gioco di parole, “contronatura”. Ciò perchè soprattutto in questo campo meno che mai il fine può giustificare i mezzi. Saluti