Per alcuni disgustose, con un sapore al limite del ribrezzo, stoppose al palato e difficili da mangiare. Per altri una prelibatezza che solo nei lussuosi ristoranti francesi si può degustare. Stiamo parlando delle deliziose escargots, ossia nel più volgare italiano, lumache. Dove trovarle? Nulla di più semplice, l’estate volge al termine ed iniziano i temporali. Bene, queste graziose creature escono a fare un giretto proprio dopo i temporali e se vi munite solo di una busta dopo questi acquazzoni, vi dirigete presso una qualsiasi campagnia, potrete coglierne un bel pò per prepararne una deliziosa cenetta.
Ma le lumache (preferiamo chiamarle così dato che siamo italiani e le lumachine sono mangiate con gran gusto in molte nostre zone, in primis nel Salento dove esiste una sagra appositamente denominata –Sagra della Municeddha-) come vanno cucinate? In tutti i modi: al sugo, al forno, in padella. Oggi vi indicheremo una ricetta che trae le sue origini dal Salento, patria amante delle municeddhe. La preparazione della lumache per la cottura si divide in tre fasi: la purgatura, l’eliminazione della bava, cucina.
Purgatura: per eliminare residui di erbe o funghi velenosi o con cattivo sapore che abbiano mangiato. Mettere le lumache in una pentola. Poi le lavare con un forte getto d’acqua togliendo ogni residuo di terra od altro; ripetere poi l’operazione per due volte lasciano passare 24 ore tra una operazione e l’altra. Passati così tre giorni passare all’eliminazione della bava: in alcune zone, prima di bollirle, vengono messe per un’ora in acqua sale ed aceto (o solo acqua con il 20% di aceto) e poi ripetutamente sciacquate allo scopo di farle morire. Dopo di ciò possiamo procedere con la cottura.
Ingrdienti: Lumache, olio, cipolla, prezzemolo.
Mettere a soffriggere olio e cipolla tritata molto finemente fin quando non si crea quasi una crema. Aggiungere le lumache, cuocerle per 10 minuti, cospargerle di prezzemolo e il piatto è pronto.