Abbiamo organizzato una bella cena e i nostri ospiti oltre a una guantiera di dolci hanno portato in omaggio una bella bottiglia di vino: ha un aspetto invitante, colore acceso e sembra di ottima fattura. Sappiamo usare come si deve un cavatappi, per evitare di rovinare il magico momento dell’apertura bottiglia e che magari pezzi di sughero cadano tristemente nel vino? Stappare una bottiglia di vino è un rituale che ha sempre qualcosa di magico: gli occhi dei presenti sono concentrati su chi svolge l’operazione, nel caso di champagne gli ospiti si tappano le orecchie, nel caso di vino non si vede l’ora che ci sia versato nel bicchiere. La vite affonda nel sughero fino a perforarlo ed infine con lo sforzo di trazione necessario il tappo fuoriesce integro non lasciando cadere alcun pezzo di sughero. Noi tutti siamo abituati ad utilizzare questo oggetto per stappare una bottiglia, è un gesto consueto prima di assaporare le delizia della vite.
l cavatappi, cavaturaccioli o levatappi è un utensile utilizzato per estrarre dal collo delle bottiglie, in genere di vino, un tappo di sughero o plastica, più elegantemente chiamato anche tirabusciò o tirabusciòn, italianizzazione del termine francese tire bouchon. Il cavatappi è un accessorio indispensabile per aprire le bottiglie. Ma ne esistono tipologie diverse. In questo video Altroconsumo ne svela pregi, difetti e costi di ciascun modello, dal più semplice al più sofisticato.
Il cavatappi è un esclusivo accessorio per vino e da cucina, un oggetto di design da regalo per amanti del vino e del gusto e molti sono gli sposi che decidono di farne dono ai presenti al ricevimento come bomboniera. A Brescia esiste anche il Museo del Vino e del Cavatappi, ospitato negli ambienti della barchessa occidentale di una villa si estende su tre piani, adibiti a coltura della vite, vinificazione, degustazione e consumo del vino.