Agli agricoltori è stata offerta un’ottima opportunità riguardante la produzione e la vendita di pane. Come sancito da un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, l’opportunità riguarda anche i consumatori che possono portare in tavola pane di qualità garantita dal campo alla tavola ed elemento essenziale dell’alimentazione, con la certezza di assicurarsi un prodotto veramente italiano, ottenuto direttamente dagli agricoltori da grani coltivati nei loro campi. La novita’ ha provocato, naturalmente, una forte reazione della Federazione italiana panificatori. Sulla polemica è intervenuto il Codacons che si schiera in difesa degli agricoltori perchè, un ricorso ed un’ eventuale vittoria da parte della Fippa, rischierebbe di danneggiare i consumatori. L’apertura della vendita del pane fresco anche agli agricoltori e’, difatti, una nota positiva per i consumatori, perche’ consente di aumentare le possibilita’ di scelta per gli acquirenti ed incrementare la concorrenza, con effetti positivi sui prezzi al dettaglio.
I produttori di pane non hanno, quindi, motivo di ribellarsi. L’ importanza di tale conquista vedrà i risultati sicuramente a breve, ed è un’opportunità per regioni, come ad esempio la Calabria, che ha una grande varietà di pane che caratterizza territori e comuni. Nonostante il progressivo calo dei consumi che ha già portato a ridurre quasi di un terzo gli acquisti familiari degli italiani rispetto a dieci anni fa, sono oltre 17 milioni gli italiani che amano il pane, mentre sono solo 930 mila quelli che non lo mangiano mai. La possibilità di acquistare direttamente dagli agricoltori offre quindi anche modo di riscoprire i pani tradizionali censiti dalla regione perchè ottenuti secondo “tecniche” rimaste inalterate e quelli tutelati da riconoscimenti a livello comunitario.
L’esperienza di vendita del pane è destinata ad ampliarsi nei quasi 600 mercati di campagna amica promossi dalla Coldiretti in tutto il territorio Nazionale, ma anche negli agriturismi e nelle aziende agricole che sono direttamente impegnate nella coltivazione di grano. Ad essere interessati alla cosa sono circa 200mila agricoltori italiani che, secondo la Coldiretti, coltivano grano adatto alla panificazione nelle proprie aziende agricole per una produzione di circa 3 milioni di tonnellate, una quantità che arriva a coprire quasi la metà della produzione di pane italiano, mentre l’altra metà è fatta con grano importato senza alcuna indicazione per i consumatori. Se si ha la possibilità di un reale prodotto Made in Italy, perchè non accoglierla con entusiasmo? Potrebbe essere davvero un’ottima opportunità di risparmiare per noi consumatori.
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