Proprio questa mattina mi sono imbattuta in diverse bottiglie di spumante vendute a prezzi scontati e di diverse marche; non essendo un’ottima intenditrice mi sono rivolta ad un commesso per avere delucidazioni. Se anche voi, sotto questo punto di vista non avete le idee particolarmente chiare vengo in vostro aiuto o meglio lo fa Aduc con una preziosissima guida alla scelta e all’acquisto dello spumante e dello champagne.
Anzitutto una dovereosa precisazione: non sempre un prezzo basso può essere ritenuto un buon affare. Quindi attenzione. Ma veniamo a noi; uno spumante per poter essere definito “buono” deve contenere alcune diciture:
- metodo classico (ossia che è fatto con il metodo champenois)
- Doc (denominazione di origine controllata), Docg (denominazione di origine controllata e garantita)
- in alternativa si può accettare anche la sigla europea VSQPRD (assicura che il vino sia di una determinata area geografica)
- prodotto e imbottigliato da
- la data della sboccatura
Quando un consumatore acquista uno champagne guarda principalmente alla marca e non all’etichetta; in questo i venditori spesso non forniscono informazioni dettagliate ma preferiscono illustrare le qualità. Anche per lo champagne valgono le stesse regole appena elencate per lo spumante; in più, sulle etichette degli champagne dovrebbe essere indicata:
- la sigla Ay che sta ad indicare la zona con i vigneti migliori
- la sigla R.M (lo champagne è fatto con uve dei produttori)
- la sigla N.M (lo champagne è fatto con uve di diversa provenienza)
- la dizione pas dosè o nature (non è stato aggiunto sciroppo zuccherino)
- l’indicazione dell’annata (champagne millesimato)
Via| aduc.it
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