Da utile supporto in favore delle famiglie più bisognose, a oggetto di polemiche: la Social card ha un “vissuto” piuttosto travagliato, causa il funzionamento non sempre adeguato, e meccanismi di attribuzione non sempre molto chiari, almeno secondo quanto confermato dalle associazioni dei consumatori. Le fasce che hanno tratto beneficio dalla social card sono meno del 4% delle famiglie durante la “prima edizione” della Social card (finora i beneficiari sono stati circa 750 mila, distribuiti soprattutto nei grandi centri del Sud), che oggi rivive ora una fase 2, con attribuzione della gestione nell’ambito del settore privato, e l’aggiunta di enti caritativi sul volontariato.
La nuova social card partirà in via sperimentale in alcune città con più di 250 mila abitanti: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e probabilmente anche Palermo e Catania. La social card è una misura pensata dal Governo per andare incontro a quanti, in riferimento ai dati Istat, vivono ancora al di sotto della soglia di povertà. istituita nel 2008, attribuendo a chi ne aveva diritto, un accredito mensile di 40 euro, da usare per fare la spesa e pagare le bollette. Con la nuova social card 2011 qualcosa cambia e le modifiche introdotte (da applicare secondo il decreto del Ministero del Lavoro che darà loro attuazione) hanno acceso qualche polemica:
La reintroduzione della social card riproposta dal Governo nel decreto Milleproroghe è una misura sbagliata – sottolinea il Segretario Confederale della Cisl, Pietro Cerrito -, perché ha la pretesa di intervenire a favore dei pensionati poveri, presentandosi come una misura risarcitoria rispetto alla rivalutazione delle pensioni minime.
La social card non ha funzionato mentre l’Italia – ha scritto Marco Revelli nel suo “Poveri, noi” – continua a essere un Paese strutturalmente fragile, fortemente esposto al rischio diffuso di deprivazione, con sacche di povertà superiori alla maggior parte dei nostri partner europei.
mel 23 Febbraio 2011 il 09:49
Avvolte mi chiedo ma in Italia ci sono bambini di serie A e bambini di serie B???Xchè io non ho reddito sono separata sensa lavoro e con 2 bambini di 11 e 7 anni…i miei figli non hanno diritto a mangiare????Io sono in grandi difficoltà ma a quanto vedo nessuno si occupa delle famiglie a “metà”!!!!
luca 26 Febbraio 2011 il 08:19
pensa io sono padre di due minori e moglie a carico ormai grazie al mio comune qui nel nord italy una settimana fa ho rischiato il distacco del contatore dell’acqua e dicendo che il nostro bel governo avendo tagliato la robintax sicuramente e come sempre nella storia italiana ai poveri tra l’altro il futuro di questo paese ipocrita che si definisce europeo non mi hanno aiutato a pagare l’affito cosi ormai dopo circa due anni alla ricerca di un onesto posto di lavoro e aver partecipato a 30 concorsi pubblici qui nel parmense con reddito isee a 0 persino come becchino non mi hanno assunto e meno male che quei posti servono per i disastrati economicamente aveva ragione mio il mio bisnonno il mio nonno e mio padre finche regnera la corruzzione presso coloro che ci governano i poveri possono continuare a finire nella m…….. chi scrive e un cittadino italiano non un extra terrestre