Soldi soldi soldi, chi tiene i soldi vive come un pascià…E a piedi caldi se ne sta!
Così cantava l’esplosiva Betty Curtis durante i magnifici anni 60. E come darle torto? I soldi non fanno la felicità e lo dimostrano le star più ambite e famose del secolo che se ne vanno da questo mondo piene di successo, fama, clamore, ma ancorate alla tristezza… Virtus in media risponderebbero i latini e se i soldi non fanno la felicità, un certo benessere economico é ovvio che aiuti.
Ma certo é che, con questi chiari di luna, avere un lavoro che consenta di vivere é già tanto. Allora gli italiani lavoratori conoscono il peso dei loro guadagni e si sa, un soldo é costato una fatica. Occhio quindi alle tasche e attesa dei saldi. Ma fate attenzione.
L’iniziativa «Saldi Chiari» promossa da Federabbigliamento Roma, propone ai commercianti l’opportunità di «esporre un marchio di qualità», pubblicizzando con un apposito cartellino la loro adesione all’accordo siglato con alcune associazioni di consumatori, come Adoc, Adiconsum, Federconsumatori e Unione Nazionali Consumatori.
Questo progetto nasce per tutelare chi compra, garantendo gli acquisti – afferma Roberto Polidori, presidente di Federabbigliamento Roma -. I negozianti, infatti, non devono dimenticare che il rispetto delle regole è nell’interesse di tutti. Per iniziare, sarebbe fondamentale che in tutte le regioni le vendite di fine stagione iniziassero lo stesso giorno. Ma questo deve essere deciso a livello nazionale. Agli esercizi commerciali che hanno aderito a “Saldi Chiari” chiediamo invece di operare nell’ottemperanza delle disposizioni comunali, regionali, e secondo il nostro “decalogo”.
Ecco alcune regole importanti da ricordare mentre siete a caccia dell’affare: i commercianti non possono rifiutare carte di credito o bancomat se nel negozio é esposto l’adesivo che ne attesta convenzione. Non possono oscurare le vetrine con manifesti che evitino di vedere i prodotti dall’esterno.
Il prodotto acquistato può essere riparato in caso di vizi o difetti occulti e se i rimedi non sono possibili, si può chiedere la risoluzione del contratto. Se non si ha un capo identico e il cliente non trova un’alternativa, é obbligatorio fornirgli un buono di acquisto da spendere entro 120 giorni.
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