Se si vuole comprare casa fare a meno del notaio è impossibile ma almeno possiamo provare a risparmiare sulle spese notarili. Il tutto sta ad attivarsi in proprio, infatti, cosi facendo si risparmia, e non si corre alcun rischio anche se bisogna essere un minimo in grado di districarsi tra le carte. Per prima cosa dobbiamo interrogare le banche dati catastali che ci consentono di ottenere l’”albero genealogico” di ogni immobile in quanto insieme ai dati catastali veri e propri (foglio, particella, categoria, classe, consistenza, rendita), sono necessari anche i dati relativi alla tipologia dell’atto trascritto, cioè in parole povere, se l’attuale proprietario lo ha acquistato, avuto in donazione o per successione.
Inoltre si possono avere tutte le indicazioni sulle iscrizioni di ipoteca e vincoli di altro genere (per esempio: pignoramenti, sequestri, citazioni, ecc…) e sulle annotazioni che hanno modificato i diritti esistenti su un dato immobile (per esempio: cancellazione di ipoteche, di pignoramenti, ecc…). Solamente per queste semplici operazioni un notaio si sarebbe fatto pagare fior di quattrini.
E’ doveroso sapere che a tutti questi dati è possibile accedere direttamente, ossia senza passare da agenzie immobiliari, geometri, intermediari vari o notai e sopratutto gratuitamente. I registri immobiliari, sono infatti pubblici e per questo motivo tutti i cittadini possono visionarli. Ovviamente con questo articolo non voglio che l’attività svolta per le compravendite dai professionisti, a partire dai notai, sia inutile o un mangia-mangia, ma forse sarebbe corretto, da parte dei notai, offrire al cliente la possibilità di scegliere se procurarsi in modo autonomo la documentazione catastale necessaria.
Ed in questa direzione si muove il Consiglio del notariato, cioè l’ordine di categoria, che proprio sul fronte di una maggior attenzione al cliente e di recente ha pubblicato, insieme alle associazioni dei consumatori, una guida al sistema del prezzo-valore, ossia l’obbligo di indicare l’importo effettivo della compravendita pur pagando le tasse sul valore catastale quando l’atto non è soggetto all’Iva. Nella guida anche un paragrafo sulla riduzione del 30% dell’onorario prevista per questi atti. Una riduzione che, però, viene applicata solo a richiesta del cliente. Anche per i notai vale la regola confrontare e contrattare.
andrea 26 Settembre 2010 il 07:58
vabbè ma dicci anche come si deve fare, l’iter burocratico da intraprendere per ovviare alle spese notarili che NON SONO NECESSARIE altrimenti un articolo così lo possono scrivere tutti per quanto è generico.
Se poi la piantiamo con questa storia del non voler “offendere” o “ledere” l’ordine dei notai che mi sembra fin troppo unto (leggi: pagato) da noi per svolgere tutti gli atti di compravendita che altrimenti potremmo fare da soli se solo avessimo piu informazione e parlassimo meno di calcio.
Antonio 17 Marzo 2011 il 15:02
@ andrea:
Grande Andrea!!!..mi hai tolto le paroledi bocca!!!!…se un sistema c’é per risparmiare… DITELO NEI DETTAGLI!!!
Quando ho fatto l’atto di compravendita il notaio ha ” sbuffato ” per arrotondare di 50 euro il compenso pattuito ( su richiesta dell’agenzia immobiliare ); tirchi maledetti!!!!…solo la penna con cui scriveva ne valeva 500 di euro!!!…e il tavolo su cui scrivevamo valeva come tutta la mia casa!!!….forse di soldi gliene girano abbastanza!!!…e ho pure dovuto fare la voce grossa per avere i documenti che tardavano ad arrivare!!!
il lavoro duro ( intellettule e fisico ) và compensato, ma spesso il giusto compenso e l’approfittarsi diventano sinonimi!!!
Lashay 5 Giugno 2016 il 22:41
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