Basilicata, Campania e Sicilia hanno già dato il via ai saldi invernali, mentre le altre regioni, meno fortunate, dovranno attendere fino a sabato 5 gennaio 2013. Un’attesa che, almeno per gli abitanti del Piemonte, potrà rivelarsi molto proficua.
Per combattere la crisi e fare felici i clienti, Mondovicino Outlet Village offrirà navette e colazione gratis a tutti i clienti che si dirigeranno verso la città della moda low cost che, oltre a un trattamento di lusso, potranno trovare sconti maggiorati spesso fino al 70%. Le navette partiranno il 5, 6, 12 e 13 gennaio da Torino, Genova, Savona, Nizza, Mentone e Sanremo.
La previsione per l’andamento dei saldi invernali è molto discordante: se da una parte Confcommercio pronostica un risultato positivo, dall’altra Codacons annuncia un feedback quasi fallimentare.
Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, ha così commentato i saldi invernali:
I saldi rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l’interesse di quasi 16 milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma, in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest’anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti.
Saldi attesi, sì, ma anche ritardatari secondo Carlo Rienzi, presidente Codacons:
Le famiglie italiane non hanno più soldi. La partenza degli sconti invernali subito dopo le feste di Natale e di Capodanno rappresenta una scelta sbagliata perché i saldi iniziano quando i portafogli degli italiani sono già stati svuotati.
Secondo il Codacons, infatti, la capacità di spesa degli italiani diminuirà sensibilmente: solo il 40% dei nuclei familiari potrà permettersi qualche spesa in più.
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