I saldi estivi sono quasi al termine: il Lazio è la prima regione ad aver chiuso il periodo dei saldi estivi, èpossibile, quindi, fare un primo bilancio sull’andamento delle vendite. Gli acquisti sono rimasti stabili rispetto allo scorso anno e considerando che il 2009 era l’anno della crisi, sottolinea il Codacons, ciò significa che non si è registrato alcun segnale di miglioramento. Il Codacons inoltre annuncia, per la stagione dei saldi 2010 a Roma, una spesa per famiglia di circa 200 euro e presenta una Top Ten delle proteste giunte dai consumatori, che hanno segnalato inganni e raggiri durante i saldi, a cui dobbiamo continuare a fare attenzione (almeno nelle altre città dove i saldi non sono ancora terminati).
Ecco la top ten delle segnalazioni pervenute al Codacons per i negozi di Roma:
1) Scritte ingannevoli. Spesso manifesti giganti annunciano “sconti del 50%” o addirittura “Tutto al 50%” ma quando ci si presenta alla cassa si scopre che non è così.
2) Sconti falsi. Per invogliare il consumatore a comprare, si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto. In alcuni casi il prezzo in saldo è identico al precedente.
3) Fondi di magazzino. Invece di vendere i capi della stagione appena conclusa, vendono merce fuori moda.
4) Cambio merce difettosa. Viene negato il diritto di cambiare la merce difettosa
5) Capi mischiati. Per evitare equivoci la legge prescrive che la merce in saldo deve essere separata in modo chiaro e inequivoco dall’altra.
6) Cartellini assenti. Non vengono indicate tutte e tre le scritte previste: vecchio prezzo, nuovo e sconto applicato.
7) Vetrine coperte. Non consentono di vedere la merce da fuori, costringendoti ad entrare.
8) Prova dei capi. Non è obbligatoria, ma perchè negarla solo in occasione dei saldi?
9) Commesse frettolose. Nessuno ti dà retta, risposte a monosillabi, talvolta poco garbate.
10) Carta di credito. Il commerciante rifiuta forme di pagamento elettronico.