Gli oltre duemila punti vendita, tra negozi e spacci aziendali, delle cooperative agroalimentari aderenti a Federagri sono da oggi riunite sotto un unico marchio: Qui da noi; lo scopo è quello di renderle maggiormente risconoscibili dal consumatore, che potrà fare la propria spesa alimentare direttamente da chi produce e trasforma carni, frutta, verdura, olio, vino, miele, salumi e conserve rigorosamente di provenienza certificata, esattamente come al mercato del contadino, ma avvalendosi di una formula di vendita che ricorda più il “tradizionale” supermercato.
E a chi chiede se questa non sia la risposta filo-americana ai farmer’s market di Coldiretti, Maurizio Gradini, presidente di Federagri-Confcooperative, replica:
Non e’ un progetto che scimmiotta i farmer’s market di Coldiretti, ne’ e’ nato in contrapposizione personalmente non ho mai parlato male dell’iniziativa di Coldiretti la vendita diretta ha un grande valore, ma idealizzare i Farmer’s market come la soluzione ai problemi dell’agricoltura mi sembra demagogico. Oggi la vendita diretta rappresenta una quota del 10% del mercato, l’obiettivo e’ arrivare al 12-13% ma non vogliamo perdere di vista il mercato internazionale e altri canali
A breve saranno disponibili sul sito www.quidanoi.coop la mappa completa e gli indirizzi dei punti di vendita; sembra però che questi siano maggiormente diffusi nel nord del paese: in Emilia Romagna, regione alla quale spetta il primato con 210 negozi, seguita dal Veneto (154), Piemonte (150) e Lombardia (110); arranca il sud, fatta eccezione per la Puglia che si difende con i suoi 90 punti vendita, mentre nell’Italia del centro spicca l’Abruzzo con 40 punti vendita.