Dopo lo scandalo bufala che ha investito la Campania qualche tempo fa ci fu il caso Brunello. Infatti uno dei vini più pregiati d’Italia fu sottoposto ad indagini da parte della magistratura, in quanto non era cosi di qualità come le etichette sostenevano. Oggi finisce sotto i riflettori il Nobile di Montepulciano.
Nelle scorse settimane – leggiamo sul Corriere Fiorentino – i finanzieri del comando provinciale di Siena coordinati dai pm di Montepulciano, hanno posto sotto sequestro 120 mila ettolitri di vino della cooperativa Cantina Vecchia e sul registro degli indagati sono finiti il titolare dell’azienda Enrico Trabalzini e il presidente del Consorzio del Nobile Luca Gattavecchi. L’accusa, riportata dal quotidiano, è di “frode in commercio”.
Si indaga per accertare se il Nobile sia stato tagliato, a partire dal 2004, con uve provenienti dal centro e dal nord Italia. “Sono assolutamente tranquillo – commente al Corriere Fiorentino il presidente del Consorzio Gattavecchi -. Laddove c’è un sospetto è giusto che si faccia chiarezza ed è giusto che l’indagine vada avanti”. Per ora nella cantina Gattavecchi “non c’è stato nessun sequestro di vino – ha aggiunto Gattavecchi-.
C’è un’indagine in corso, iniziata due settimana fa, con l’arrivo della Guardia di Finanza, su incarico della Procura, che ha controllato anche molte aziende di Montepulciano dalla quale, al momento, non sembrano emergere irregolarità”. Il Consorzio, ha precisato Gattavecchi, “non è nel registro degli indagati”. Ed è “prematuro – ha detto Gattavecchi – parlare di accuse, quando si tratta soltanto di un’indagine in corso”. E’ inoltre “prematuro ha concluso Gattavecchi “associare l’indagine al Nobile in quanto va ancora identificato il vino sui cui verte l’inchiesta”.