C’è una bella differenza di prezzo tra le tagliatelle di marca e quelle sconosciute, la cui azienda non sognerebbe mai di pagare decine e decine di migliaia di euro a una delle televisioni nazionali pur di farsi pubblicità. Così é possibile mantenere i prezzi. Il costo di quello che acquistiamo infatti, nella maggior parte dei casi, comprende le spese della pubblicità. La Marcuzzi che mangia yogurt per andare regolarmente in bagno, la Ferilli che riposa felice spaparanzata sul divano e Valentino Rossi che rombando sulla propria moto vuole convincerci a cambiare gestore, li paghiamo noi, con le nostre tasche.
E allora perchè non andare al discount, dove prodotti sconosciuti possono essere perfetti sostituti di più costosi alimenti sponsorizzati dalla star o starlette di turno? Secondo la prima indagine su “Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi“, realizzata da Coldiretti-Swg La crisi pesa e anche parecchio sulle tasche degli italiani. Il 49 per cento di loro dichiara di riuscire a pagare appena le spese e addirittura un 5-10 per cento sottolinea di non riuscire a comprare neanche l’indispensabile.
Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount – sottolinea il presidente coldiretti -, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente. Risparmiare oltre un certo limite sul cibo può significare nutrirsi di alimenti che possono avere contenuto scadente con effetti negativi sul piano nutrizionale, sulla salute e sul benessere delle persone. Non é un caso che la prima mozzarella blu sia stata trovata proprio all’interno di un discount ma si registrano anche casi di aglio blu, prodotti scaduti o contraffatti. Gli italiani hanno meno fiducia nel Paese: emerge dall’indagine che il 54 per cento degli italiani ritiene di aver dato all’Italia piu’ di quanto ha ricevuto mentre solo il 12 per cento sostiene che ha ricevuto piu’ di quanto ha dato.
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