Le famiglie napoletane con un basso reddito e il cui indicatore Isee non superi i 7.500 euro annui, avranno 250 litri di acqua al giorno gratis. Questo il sunto del testo del decreto pronto che verrà presentato e dibattuto martedì prossimo alla giunta del Comune di Napoli.
La misura è stata pensata con l’obiettivo di aiutare le famiglie con maggiori difficoltà a causa di un basso reddito e che sono attanagliate, maggiormente rispetto ad altre, dalla crisi economica che sta colpendo anche il nostro Paese. A mettere a punto l’interessante disposizione l’assessore al Bilancio Michele Saggese e l’assessore alle Politiche sociali Giulio Riccio supportati dai movimenti a favore dell’acqua pubblica, che anche a Napoli sono numerosi. Il progetto, che ha l’intenzione di erogare 250 litri di acqua al giorno (che corrisponde alla metà circa dell’acqua utilizzata ogni giorno da un nucleo familiare di tre persone), interesserò migliaia di famiglie e anche pensionati si inserisce in un periodo di aspri contrasti e tensioni per quanto riguarda l’amministrazione dell’acqua. Le manifestazioni a difesa dell’acqua come bene pubblico sono molteplici e il provvedimento di Palazzo San Giacomo andrà a favorire sicuramente l’idea dell’acqua come bene prezioso e pubblico.
Le famiglie che beneficeranno del provvedimento saranno quelle alla soglia della povertà con un reddito Isee compreso fra i 7.500 e i 12.500 euro annui. Il progetto di delibera del Comune partenopeo si inserisce nel contesto dell’argomento referendario a difesa dell’acqua pubblica che sta invadendo tuta l’Italia con banchetti per la raccolta firme. A Napoli, le sedi fisse dove è possibile firmare per la campagna referendaria «L’acqua non si vende», sono allestite presso la Federconsumatori, nella sede di Manitese, in quella dell’associazione Masaniello, in quella dei Cobas e nella sede della Municipalità di Pianura. Attualmente la campagna per l’approvazione del referendum per l’acqua pubblica ha raccolto in totale 420.000 adesioni.