Acqua del rubinetto potabile sì, ma ad alto contenuto di arsenico, e cioè avvelenata, e per tale importante motivo il Codacons ha annunciato un ricorso. Ciò che l’associazione chiede sia allo Stato che alle Regioni è che i 128 comuni italiani che sono stati coinvolti in questa scandalosa problematica, e oltre 1 milione di cittadini, vengano risarciti, e come quota di risarcimento si è pensato ad un indennizzo di almeno 600 milioni di euro. Secondo le stime del Codacons, il problema dell’acqua all’arsenico ha riguardato, nel dettaglio, 91 comuni del Lazio, 16 della Toscana, 10 del Trentino Alto Adige, 8 della regione Lombardia e 3 dell’ Umbria.
Grazie al Codacons, i cittadini che sono stati coinvolti nella vicenda, e cioè che abitano nei comuni dove esce l’acqua avvelenata dal rubinetto e si appoggiano al servizio idrico sostitutivo, inoltre con gravi disagi, possono presentare ricorso in modo del tutto gratuito direttamente al Codacons affinchè si possa ottenere un risarcimento. L’acqua che è uscita per anni dai rubinetti contiene arsenico sino a 50 microgrammi per litro, nonostante la legge preveda il limite di 10 microgrammi, quindi una quantità 5/6 volte inferiore. Ora si parla di gravi rischi per la salute dei cittadini, addirittura l’ OMS, Organizzazione mondiale della sanità, ed il Comitato scientifico europeo, hanno affermato che potrebbero esistere altissimi rischi di alcune forme di cancro.
Il 28 ottobre 2010, poi, e’ arrivato il tanto atteso NO della Commissione Europea all’ennesima richiesta di deroga presentata dall’Italia in merito ai limiti previsti dalla legge per la concentrazione di arsenico nell’acqua destinata ad uso potabile, e così ora il Codacons è pronto per attivarsi affianco a quei cittadini che hanno subito questi danni così gravi, ma i termini per agire scadranno il 25 febbraio 2011. Il Codacons si sta difatti organizzando per preparare una class action in merito alla questione, permettendo a quei cittadini che ne hanno diritto di inoltrare la domanda di adesione all’associazione entro il 31 gennaio 2011, iscrivendosi presso una delle sedi territoriali, oppure iscrivendosi online sul sito del Codacons tramite l’apposito modulo. Attraverso questa modalità, una volta completata l’operazione di iscrizione, sarà premura del Codacons fornirvi la modulistica necessaria per partecipare alla class action contro l’acqua avvelenata! Sul sito del Codacons troverete tutte le informazioni utili.
Commenti (1)