Con grande disappunto del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha di recente criticato in modo molto aspro il sistema scolastico italiano: costi troppo elevati a fronte di uno scarso rendimento degli studenti, insegnanti troppo numerosi, sottopagati e poco motivati, scarsa autonomia degli istituti, solo per citare alcuni degli sconfortanti dati diffusi.
Eppure sono convinta che l’iniziativa promossa in una scuola superiore brindisina, della quale sto per parlarvi, piacerebbe molto a chi si è occupato di stilare i rapporti così poco lusinghieri sulla scuola italiana, tanto più che la stessa Ocse auspica che vengano elargiti fondi supplementari alle scuole che si mostreranno “virtuose”.
A partire dall’anno scolastico 2009/2010 infatti all’Istituto Tecnico Industriale e Scientifico Tecnologico Maiorana di Brindisi per combattere il caro-libri che ogni anno mette in ginocchio le famiglie italiane con figli in età scolare, gli studenti impareranno le lezioni e si eserciteranno su libri scritti dai propri insegnanti e stampati in presidenza.
La lodevolissima e ingegnosa trovata, accolta pare con favore dal corpo docente, è del dirigente scolastico dell’istituto, Salvatore Giuliano. I libri auto-prodotti sono stati denominati book in progress poichè potranno subire modifiche in base alle diverse eventuali esigenze emerse nel corso dell’anno e il risparmio per le famiglie degli studenti coinvolti ammonterà a circa 200 euro.
L’iniziativa per il momento sarà varata in via sperimentale per le prime classi ed è costata alla scuola, che sembra abbia allestito una sorta di tipografia, 10000 euro. Gli insegnanti inoltre, per propria volontà, non percepirebbero alcun compenso extra per il lavoro svolto negli ultimi mesi.
Che dire di più? Un dirigente scolastico cui sta a cuore la necessità delle famiglie di contenere le spese per far studiare i propri figli, un gruppo di insegnanti disposti a mettersi in gioco e scrivere da sè i libri di testo per i propri studenti, una presidenza che diventa tipografia per far divenire realtà un’idea che a molti altri forse sarebbe apparsa folle… sembra così bello che stento a crederci.
alessandro 16 Settembre 2009 il 21:46
Ha riscosso un certo successo mediatico l’iniziativa di un istituto superiore di Brindisi di autoprodurre i libri di testo per i propri studenti. Le cronache narrano le reazioni entusiastiche dei genitori degli studenti che, con appena 25 euro, si sono messi in spalla uno zainetto col logo della scuola e il primo carico di fascicoli scritti dagli stessi docenti della scuola e stampati e rilegati a cura dell’istituto.
Sia detto d’entrata: io sono parte in causa, dal momento che grossa parte del mio lavoro si svolge proprio per due case editrici specializzate in scolastica. Questo potrebbe indurre qualcuno a vedermi come il rappresentante di interessi corporativi, anche se questo, vista la mia condizione di assoluta precarietà, forse sarebbe un po’ ridicolo.
Vi propongo allora qualche stringatissima riflessione.
[continua su] http://redattorisidiventa.wordpress.com/2009/09/15/a-scuola-di-demagogia/