Mi voglio occupare oggi di un caso tanto buffo quanto preoccupante. Una signora nel giugno del 2006 invia un pacco dagli Stati Uniti, oggi 24 aprile 2008, la suddetta signora è ancora in attesa del pacco. Il Centro per I Diritti del Cittadino – Codici Campania ha inviato in merito una nota di diffida alla Direzione Generale di Poste Italiane per denunciare la gravità di una situazione occorsa al suo associato.
Lo riferisce Codici in un comunicato. L’associato, all’epoca minorenne, residente nella zona vesuviana, dopo un soggiorno studio trascorso negli Stati Uniti, in vista del suo rientro in Italia ha provveduto ad inviare un pacco del peso di circa 30 Kg, contenente capi di vestiario, libri e documenti di vario uso personale, del valore di oltre 400 dollari al proprio indirizzo di residenza.
In Italia, dopo alcuni giorni di attesa per rientrare in possesso dei propri beni, è iniziato l’iter di telefonate e lettere per conoscere e rintracciare il pacco spedito. Dopo svariati reclami l’utente è venuto a conoscenza che il pacco era arrivato in Italia ma che era fermo a Milano dal giorno 10.07.2006 in attesa di essere sdoganato. “La cosa singolare è che per sdoganare il pacco, scrive Codici, Poste Italiane si serviva di un vettore privato”.
“Bene – ha commentato il segretario regionale dell’associazione, Giuseppe Ambrosio – a tutt’oggi il nostro associato è ancora in attesa di riavere i suoi effetti personali ma per di più il pacco, non si sa per quale motivo, è stato rimandato al mittente nell’Iowa! Questo è ancora l’ennesimo disservizio, di una lunga serie, che Poste Italiane mette in atto a discapito degli utenti.” L’Associazione ha già costituito in mora l’ente e si avvarrà di quanto in suo potere per tutelare gli interessi del proprio associato. Inoltre ricorda che è già partita la campagna di adesioni alla class action contro Poste Italiane che sta riscuotendo notevole successo. Sicuramente una notizia che non ci aiuterà a risparmiare ma, se ci troviamo in una situazione simile a quella della signora in oggetto, sappiamo cosa fare.
spedizioni 1 Dicembre 2011 il 22:56
Ci sono molti servizi alternativi alle poste italiane che non hanno nulla da invidiare.
Basta farsi un giro in internet per vedere che altre aziende “meno conosciute” offrono servizi migliori e a costi inferiori!