Ecco il paniere della Cgil anti-rincari, forse la soluzione definitiva?

di Redazione 2

Come tutti sappiamo il caro prezzi è un problema che va risolto il prima possibile sopratutto quando questo riguarda prodotti di largo consumo come possono essere pane, pasta, latte, etc. Per fronteggiare questi continui rialzi la Cgil ha proposto un tetto massimo di spesa per i generi di prima necessità.

Questa almeno l’iniziativa della campagna dal titolo “Paniere della solidarietà” che appunto come spiegato dalla stessa Cgil punta a fronteggiare la situazione di “allarme-sociale” dovuto ai continui rincari. Ma cosa prevede in sostanza questa iniziativa? Beh è una ricetta anti-rincari, ad esempio non si dovrebbe pagare più di un euro per un litro di latte o non oltre 1,50 euro per un chilo di pane e 60 centesimi per un chilo di pasta.


L’iniziativa – informa in una nota il sindacato- si concretizzerà nei prossimi giorni e vi ha già aderito l’Associazione Nazionale Direttori Mercati all’Ingrosso (Andmi), che è stata coinvolta per sensibilizzare gli operatori del settore e collaborare alla formazione di un paniere alimentare sul quale i comuni si impegnino a realizzare questa proposta di contenimento dei prezzi. Otto i prodotti del paniere: dal latte al pane, dalla pasta al pesce, dalla carne alla frutta e verdura di stagione, per ciascuno dei quali sarà proposto un relativo prezzo massimo. Il punto vendita aderente all’iniziativa sarà individuabile grazie a un contrassegno specifico che verrà fornito agli esercenti che vorranno aderire all’iniziativa. L’adesione alla campagna, nelle intenzioni del sindacato, deve avere carattere strutturale e duraturo nel tempo e va accompagnata da una politica di parziale detassazione.

Ma vediamo nel dettaglio dei prezzi i tetti previsti per questo paniere della solidarietà:

  • 1) Latte non superiore a 1 euro al litro.
  • 2) Pane non superiore a 1,50 al Kg.
  • 3) Pasta non superiore a 0, 60 centesimi al kg.
  • 4) Pesce azzurro non superiore a 2 euro al Kg.
  • 5) Frittura mista semplice non superiore a 1,50 euro al Kg.
  • 6) Carni avicunicole: – pollo e tacchino non superiore a 4 euro al Kg. – coniglio non superiore a 3 euro Kg – maiale non superiore a 3,50 euro al Kg.
  • 7) Frutta di stagione non superiore a 0, 80 centesimi al Kg.
  • 8 ) Verdura di stagione non superiore a 0,80 centesimi al Kg.

Commenti (2)

  1. Purtroppo questi Grandi Sindacotti non capiscono nulla della realtà del Paese ma si permetto di parlare a vanvera continuamente e impunemente: L’Italia non è una sola realtà economica, non ha nessun senso stabilire un prezzo per tutta la penisola (isole comprese) così come non avrebbe senso per salari e stipendi.
    Questi prezzi possono valere per Milano periferia-nord ma non certo per Reggio Calabria e dove hanno senso ci sono già, basta cercarli, si trovano.
    E poi 8 prodotti, otto? un contrassegno specifico? sensibilizzare gli operatori del settore? paniere della solidarietà? carattere strutturale e duraturo nel tempo? una politica di parziale detassazione?
    .
    Sono tutte parole e concetti vecchi, vetusti, come quei pensionati (futuri d’oro) che li scrivono! tutte cose che hanno sempre fallito miseramente come i loro promotori!
    .
    Questi ridicoli e penosi personaggi televisivi dovrebbero…
    .
    [scusate lo sfogo ma di fronte a tanta stupidaggine non mi trattengo 🙂 ]

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