Roma, Milano, Torino e Genova sono state le città passate sotto la lente di Aci (Automobile Club d’Italia), secondo una stima dell’associazione passiamo quasi 21 giorni in auto, in mezzo al traffico. Tutto questo tempo costa agli automobilisti italiani circa 40 miliardi di euro l’anno. Effettuando alcuni calcoli circa 80 milioni di euro per ogni ora trascorsa in mezzo al traffico. Ma non solo traffico e stress, ma tempo perso, soldi persi, Bruxelles ha reso note stime più precise: tutti i Paesi dell’Unione Europea, perdono ogni anno 100 miliardi di euro a causa della congestione stradale, producendo costi sociali il cui onere si aggira intorno al 7% del Pil comunitario.
Per cui tempo perso a causa del traffico, soldi persi, inoltre la salute. I ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma in uno studio pubblicato sulla rivista Epidemiology nel dicembre 2008 che ha coinvolto 3666 partecipanti (1571 casi di infarto e 2095 controlli sani) mostra che le persone residenti in zone con una una soglia del rumore stradale di 50 decibel hanno il 40% di rischio in più di avere un infarto. Goeran Pershagen che ha condotto lo studio ha precisato:
Gli effetti dell’inquinamento acustico sulla salute del cuore sono più forti ancora se la persona dorme in una stanza molto esposta al rumore della strada.
Non dimentichiamo i danni dello smog sull’apparato respiratorio e non ultima la pelle. Responsabili dello smog sono i motori a scoppio, le centrali termoelettriche, i combustibili per il riscaldamento domestico, la combustione dei rifiuti, specie se realizzata senza gli impianti adatti. Le più colpite dall’inquinamento delle polvere sottili nei primi due mesi del 2009 (secondo il dossier Mal’aria di Legambiente) sono Torino e Frosinone, seguite da Brescia, Sondrio, Alessandria e Milano. Salerno e Potenza sono i comunii italiani che non hanno mai superato i limiti di legge riguardo le polveri sottili (Pm10).
I dati emersi dal dossier relativi ai primi due mesi dell’anno sono un chiaro campanello d’allarme – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – Nonostante i mesi piovosi la concentrazione delle polveri sottili è risultata elevata, addirittura oltre il limite annuo consentito in ben sei città italiane.
L’impatto sanitario dell’ozono rappresenta un problema di sanità pubblica considerevole- ha inoltre affermato Roberto Bertollini, Direttore Salute ed Ambiente OMS Europa – continuiamo a sopportare un pesante fardello su individui e famiglie, con morti premature e malattie croniche ed acute; sulle nostre società, con la diminuzione dell’attesa di vita e della capacità produttiva; ed infine sui sistemi sanitari in termini di costi di migliaia di ricoveri ospedalieri.
Carol 21 Luglio 2016 il 15:16
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