Coldiretti, guida al riciclo degli avanzi di Natale

di Emma Commenta

Santo Stefano all’insegna del riciclo in cucina: circa l’88% degli italiani porta in tavole gli avanzi delle tavola imbandite   per il cenone e i pranzi di Natale all’insegna del riciclo e del risparmio, ma anche per evitare sprechi alimentari.

Questa la tendenza che si conferma anche per il Natale 2017 secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ arrivata proprio in occasione del giorno di Santo Stefano.

Secondo la ricerca, al 7% delle famiglie non avanza nulla, il 2% dona gli avanzi in beneficenza e l’1% getta nei bidone gli avanzi. 

Ma secondo le stime della Coldiretti, ammonta a circa mezzo miliardo il valore di cibi e bevande programmati, ma non  consumati sulle tavole degli Italiani: prodotti soprattutto Made in Italy che vedono soprattutto la presenza di bollito, polli arrosto, i cappelletti in brodo, pizze rustiche e dolci fatti in casa. 

Ma come riciclare il cibo avanzato? Polpette e polpettoni a base di carne, tartare di pesce, frittate di vario genere (con verdure o pasta), senza tralasciare la classica ratatouille.

La frutta secca magari sbucciata può essere caramellata per diventare croccante e la frutta fresca è ottima come ingrediente per, marmellate o macedonie.

Pandoro o panettone possono essere farciti e resi più ricchi con l’aggiunta di creme di vario genere per ridare nuovo sapore e non gettare via niente.

La Coldiretti ricorda che riciclare il cibo fa bene all’economia e all’ambiente dato che genera una minore produzione di rifiuti considerato che circa l’86% degli italiani ha trascorso il Natale a casa e son stati spesi circa 2,5 miliardi di euro, il 10% in più rispetto allo scorso anno.

PANETTONE E PANDORO, COME RIVONOSCERE SE È DI QUALITA’

 

photo credits | think stock

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