Gli italiani tornano a risparmiare nonostante stipendi sempre più bassi e riscossioni meno puntuali che comportano tutta una serie di difficoltà nella gestione del bilancio familiare. Eppure il rapporto curato da Acri e Ipsos, presentato in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, parla di un certo miglioramento.
Insomma nonostante tante difficoltà, gli italiani riescono a risparmiare qualcosa. Non tanto, ma comunque sempre meglio di niente. Il Presidente di Ipsos e curatore dell’indagine, Ferdinando Pagnoncelli, cerca di mettere a fuoco e inquadrare meglio i risultati di una ricerca che va in controtendenza:
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Il clima di sfiducia che pervade il Paese è una combinazione di elementi economici e sociali. Non è un caso che in cima alle maggiori preoccupazioni degli italiani ci sia la disoccupazione o la paura di perdere il lavoro. Senza trascurare il fatto che in Italia il 67% dei giovani tra i 18 e i 34 anni non ha la possibilità di lasciare la casa dei propri genitori per provare a costruirsi un futuro più indipendente e autonomo. Uno può adottare strategie di contenimento degli effetti della crisi, ma se non si riesce a risolvere questo problema, sarà difficile combattere la sfiducia e il pessimismo. In sintesi per gli italiani il Paese migliora ma non riescono a vederne gli effetti
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E se alcuni italiani affermano di essere tornati a risparmiare, ce ne sono altri che invece ammettono di spendere più di quello che guadagnano. Aumenta, soprattutto al Nord, la quota delle famiglie che spende di più di quanto guadagna, dal 22% del 2015 al 25% attuale.
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