Il suo nome è Aiko: alta 152 cm e dotata di pelle in silicone, sa parlare l’inglese e il giapponese grazie alle 18.000 frasi che ha memorizzato; inoltre sa anche leggere, associare nomi e volti (ne riconosce 300 al secondo) e rispondere alle sollecitazioni.
L’uomo si sostituisce a Dio e crea un suo simile: il suo corpo è dotato di sensori che le permettono di “capire” se viene toccata e distinguere per esempio una carezza dal solletico per reagire di conseguenza. Attenzione a farle del male: chi non la tratta con educazione sarà invitato e star fermo. E se la abbracciate troppo forte fate attenzione: uno schiaffo non ve lo risparmierà nessuno.
L’inventore la ritiene utile in casa (aiutare i bambini nei compiti, leggere i giornali, distinguere le medicine), in ufficio (come servizio informazioni e per dare indicazioni). Potrebbe assistere chi non è più autosufficiente. Presto Aiko potrà: preparare té e caffé, cucinare una colazione con uova e pancetta, massaggiare spalle e collo, pulire le finestre e il bagno, riconoscere il piatto e la bevanda preferiti del suo costruttore.
Insomma una vera creazione che potrebbe essere realmente utile a chi ha bisogno di un aiuto in casa. I costi? L’ingegnere canadese di origine giapponese Le Trung, 33 anni, l’ha “creata” impiegando due anni e 15.000 dollari canadesi, vendendo l’auto e coprendosi di debiti. Non osiamo parlare dei costi se venisse venduta sul mercato. Però forse fra qualche anno, quando saranno costruite migliaia di Aiko (l’obiettivo dell’ingegnere canadese, infatti, non è creare una mera curiosità scientifica ma mostrare un prototipo con il quale dare il via a un vero mercato degli androidi: non a caso sta cercando aziende che finanzino il suo progetto), allora i prezzi diminuiranno e l’androide sarà disponibile ai più, come è successo in meno di un ventennio per i personal computer, prima status symbol ora disponibili addirittura a 300 euro.