Sui cibi scaduti e sulla reale potenzialità di consumarli anche oltre la data indicata sulla confezione il dibattito è ancora apertissimo. La differenza la fa la scritta da consumarsi preferibilmente entro, dove preferibilmente non obbliga il consumatore a buttare via il cibo una volta oltrepassata la data di scadenza. Ma uno studio condotto dalla Università Cattolica di Roma lancia un allarme importante: un anziano su tre mangia cibi scaduti. Per risparmiare?
Anche, ma non solo. Secondo i dati emersi dallo studio sopra indicato, gli anziani mangerebbero cibo scaduto anche per poca informazione. Non presterebbero cioè attenzione alla data di scadenza indicata sulle confezioni oppure, pur notandola, non sarebbero convinti di compiere un gesto così negativo per la salute mangiando cibo andato a male.
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Il pericolo per la salute degli anziani non è di certo da sottovalutare. Inoltre, tra coloro che mangiano cibo scaduto senza preoccuparsi di quello che potrebbe succedere all’organismo, un buon 15,4 nemmeno si rivolgerebbe mai al medico di base per ottenere consigli sulla nutrizione.
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Una percentuale piuttosto alta dunque che indica una non corretta abitudine alimentare nella parte di popolazione più anziana. Anche se quello che ci viene da pensare è se molte persone consumino cibi anche oltre la data di scadenza con il chiaro intento di risparmiare, in un momento particolarmente delicato per le finanze di tutti che mette a dura prova le tasche degli italiani.
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