Non tutti ne sono a conoscenza ma il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica.
Ecco il contenuto del primo comma dell’articolo 23 bis:
“Le disposizioni del presente articolo disciplinano l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale, nonché di garantire il diritto di tutti gli utenti alla universalità ed accessibilità dei servizi pubblici locali ed al livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere e) e m), della Costituzione, assicurando un adeguato livello di tutela degli utenti, secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. Le disposizioni contenute nel presente articolo si applicano a tutti i servizi pubblici locali e prevalgono sulle relative discipline di settore con esse incompatibili”.
Ecco quindi che l’acqua diviene una merce, da pagare a caro prezzo. Ma l’acqua non è un bene necessario al quale tutti dovrebbero avere accesso?
I Comuni, in base all’articoli non sono più dei soggetti pubblici territoriali responsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui il loro primo dovere sarà aumentare gli interessi dell’azienda?
D’altra parte si potrebbe obiettare che sprechiamo alcuni miliardi di metri cubi a lavare le macchine sotto casa, ad annaffiare i prati delle villette, a lasciar scorrerne tantissima mentre ci laviamo i denti. Ragioni per cui l’Italia dovrebbe trovare modi per sfruttarla e conservarla nel modo più efficiente possibile. Ma non ci sono altre alternative oltre l’aumento del prezzo? Possibile che l’Italia sia un popolo che solo a mali estremi (in questo caso l’aumento del prezzo) cominci a comportarsi con più oculatezza?
luigibio 12 Novembre 2008 il 22:28
al solito i nostri governanti invece di amministrare pensano a spolpare
Superbisco 14 Novembre 2008 il 01:21
Ma non era una mezza bufala?
http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/attenti-ai-vigilantes-armati-che-vi.html
Laura Ricciardi 14 Novembre 2008 il 09:32
Ce lo auguriamo!