Cosa accadrebbe se l’Iva passasse al 22%? Per rispondere a questa domanda, Adiconsum ha effettuato un’analisi completa per calcolare quanto questi aumenti inciderebbero sulla spesa delle famiglie italiane, uno studio che ha dato vita a dati importanti, indici stabiliti in termini di reddito e in termini di divisione territoriale.
I dati pubblicati da Audiconsum sono così divisibili in due fasce, un aumento di spesa media annuale delle famiglie su base territoriale e l’aumento di spesa media annuale a del lavoro svolto dai membri della famiglia.
Ecco i risultati dello studio svolto da Adiconsum che ha studiato attentamente gli aumenti previsti e le loro conseguenze sui cittadini italiani:
– Spesa media annuale su base territoriale: Secondo lo studio Adiconsum, l’aumento medio annuale nel nostro Paese è di 96,65 euro, una somma media ripartita così nelle diverse località italiane: Nord-ovest (aumento medio di 116,84 euro), Nord-est (aumento medio di 113,72 euro), Centro (aumento medio di 95,12 euro), Sud (aumento medio di 75,82 euro), Isole (aumento medio di 57,69 euro).
– Spesa media annuale su base reddituale: Secondo lo studio Adiconsum, l’aumento di spesa annuale a seguito dell’aumento dell’Iva a seconda della tipologia di lavoro svolto varia da 141,26 a 76,53 euro. Gli aumenti sono stati così ripartiti: imprenditore/professionista (aumento calcolato di circa 141,26 euro), lavoratore in proprio (aumento calcolato di circa 115,53 euro), dirigente/impiegato (aumento calcolato di circa 127,91 euro), operaio (aumento calcolato di circa 102,27 euro), pensionato (aumento calcolato di circa 76,53 euro), altre attività lavorative (aumento calcolato di circa 67,94 euro).
Come dimostrato dallo studio Adiconsum, l’aumento dell’IVA si confermerebbe come un aggravio per le famiglie italiane, già messe a dura prova dagli ultimi aumenti e da una situazione lavorativa non rosea. L’aumento dell’Iva, secondo Adiconsum, potrebbe diminuire ancora una volta il potere di acquisto delle famiglie e comportare un nuovo calo delle entrate, una perdita per ogni settore commerciale che aggraverebbe, ancora una volta, la situazione economica di milioni di commercianti.
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