Le detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica sono valide fino al prossimo 30 giugno, tuttavia si parla anche di proroghe (al momento non confermate). Vediamo quindi chi può usufruirne e come funzionano queste detrazioni.
Le detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica degli edifici (o riqualificazione energetica o efficientamento che dir si voglia), come le detrazioni del 50% per ristrutturazioni edilizie si basano sulle effettive spese sostenute. Cominciamo col chiarire che, dopo varie modifiche, dal 2011 in poi la ripartizione delle detrazioni è obbligatoria in 10 rate annuali.
Per poter usufruire delle detrazioni fiscali del 55% queste devono essere relative a un edificio già esistente e già provvisto di un impianto di riscaldamento. In questo caso si parla indifferentemente di edifici residenziali come di uffici e negozi.
Fondamentale per capire come funzionano queste detrazioni è comprendere quali sono gli interventi agevolabili. Essi sono, in primo luogo, tutti gli interventi volti a una maggiore efficienza energetica di edifici esistenti, ovvero volti a far sì che l’edificio abbia un indice di prestazione energetica migliore. Per questa categoria di lavori la soglia massima prevista di spesa è pari a 100 mila euro.
Sono poi detraibili gli interventi sulle superfici di involucro, ovvero pavimenti, soffitti, porte e finestre, volti a migliorare l’effecienza termica e quindi anche energetica dell’edificio (soglia massima 60 mila euro). Naturalmente sono detraibili, inoltre, gli interventi volti all’installazione di pannelli solari per produrre acqua calda, a patto che i pannelli abbiano garanzia quinquennale e i bollitori biennale (soglia massima 60 mila euro).
Infine rientrano nelle detrazioni fiscali del 55% gli interventi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti a caldaia a condensazione o con pompe di calore o ancora con impianti in grado di sfruttare l’energia geotermica. In questo caso la soglia massima per la detrazione è pari a 30 mila euro.
Ricordiamo quindi un punto fondamentale: le spese che possono essere detratte sono quelle relative all’acquisto e installazione/realizzazione, comprendono quindi anche le prestazioni lavorative necessarie. Si faccia infine attenzione ai documenti da conservare per poter accedere alle detrazioni: l’asseverazione (che attesta i requisiti tecnici dell’impianto o dell’opera), la ricevuta dell’invio telematico a Enea, tutte le varie fatture e le ricevute dei bonifici effettuati per le operazioni di riqualificazione energetica.
Photo credits | Cocreator su Flickr
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