Si terrà il prossimo 14 novembre lo sciopero generale indetto dalla CGIL, uno stop che coinvolgerà sia il trasporto merci che passeggeri, un arresto generale che comporterà non pochi disagi a tutti i pendolari e a chi utilizza con frequenza il trasporto pubblico per raggiungere il posto di lavoro, le scuole e l’università.
Ecco tutti i settori di trasporto e le modifiche previste per la giornata di sciopero del 14 novembre 2012, per confermare le modalità vi invitiamo a consultare le entità di trasporto della vostra città di residenza:
Trasporto ferroviario: lo sciopero interesserà Trenitalia, RFI e tutte le società ferroviarie private. Gli addetti delle Ferrovie dello Stato si fermeranno dalle ore 14 alle ore 18, mentre altri stop saranno organizzati nelle ultime quattro ore della prestazione lavorativa per ogni singolo conducente. Nelle attività ferroviarie di supporto, il personale viaggiante si fermerà dalle ore 14 alle ore 18, mentre il personale turnista e giornaliero si fermerà nelle ultime quattro ore del turno personale
Trasporto marittimo: Il personale delle navi traghetto e quello delle navi da carico partiranno con un ritardo di quattro ore alla partenza della nave. Uno stop nelle ultime quattro ore sarà attuato anche dal personale amministrativo
Porti: Lo sciopero interessa tutti i dipendenti o soci delle imprese autorizzate alle operazioni portuali, i dipendenti
delle Autorità Portuali, il personale dei rimorchiatori, gli ormeggiatori, i pilotini e le guardie ai fuochi. Ogni categoria elencata si fermerà per quattro negli orari stabiliti nelle località regionali
Trasporto aereo: Lo sciopero interesserà il personale delle compagnie aeree, degli aeroporti e dell’Enav. Il personale navigante, turnista e gli addetti alle attività operative si fermeranno dalle ore 10 alle ore 14
Autostrade: Il personale turnista, quello giornaliero e quello dell’Anas si fermerà nelle ultime quattro ore della loro prestazione. Il settore autostradale garantirà la minima prestazione garantita dalle singole entità
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Valbuscar 13 Novembre 2012 il 00:07
A pagare e quindi a subire i disagi sono sempre i cittadini bisognosi di servizi, tanto la classe dirigente con i suoi mezzi non soffrirà il disagio. Ci vorrebbero altre strategie