Grazie all’impegno della giovane psicologa Federica Camellini gli abitanti di Milano e provincia possono usufruire di un servizio stabile di psicologi professionisti a basso costo, che accettano di lavorare per 40 euro a seduta. Per tutti coloro che ne avessero bisogno ma non hanno mai visitato o portato familiari e conoscenti a visitare lo studio di uno psicologo perché spaventati dalle parcelle professionali degli esperti, questa iniziativa di Federica Camellini potrebbe rappresentare una svolta.
In un periodo storico di crisi economica aumentano costantemente i casi di persone in difficoltà, cui l’aiuto di uno psicologo potrebbe rappresentare il sostegno necessario per il recupero di una vita più sana e felice. Ma proprio in tempo di crisi le alte parcelle standard degli psicologi possono rappresentare un serio problema per tanti giovani e tante persone in difficoltà economiche. L’iniziativa portata avanti da Federica Camellini e altri psicologi “low cost” sta conoscendo un notevole successo e si pone come un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di una mano ma non possono permettersi di spendere grandi somme.
Federica Camellini ha di recente dichiarato a Labitalia:
Già quattro anni fa nel mio studio privato si cominciavano a sentire i segni della crisi. I pazienti non potevano più pagare e molti decidevano di intervallare le sedute o addirittura di rinunciarvi. Un vero peccato perchè un percorso del genere per essere valido deve avere una sua continuità e non può essere certo interrotto e ripreso nel tempo. Così ho deciso di far fronte alla crisi e alle esigenze delle persone con l’introduzione di prezzi al di sotto del minimo standard. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare la psicologia alla gente, anche dal punto di vista economico. C’è, infatti, una fascia di popolazione che ha bisogno di cure ma non può permetterselo. Tuttavia con sedute di 40 euro, siamo riusciti a portare la psicoterapia a portata di tutti, senza far scadere il servizio offerto.
Per chi dovesse abbisognare di un supporto da parte di esperti psicoterapeuti, si apre quindi una nuova possibilità per i cittadini di Milano e provincia, quella di cogliere al volo le possibilità offerte dalla bella iniziativa di questo gruppo di psicologi.
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Acquamarina 17 Settembre 2012 il 16:48
Massimo rispetto per il lavoro e la dedizione di tanti professionisti, e anche per chi decide di intraprendere un percorso che facile non lo è mai. Tuttavia sembra che molti non si rendano conto che anche 40 euro, oggigiorno, non è un “basso costo”, specie che terapie del genere (che io stessa ho seguito) spesso richiedono più di una seduta a settimana (magari due o tre), e che purtroppo i risultati, in questo campo più che mai, non sono affatto garantiti (anzi). Se il professionista è bravo, il problema un minimo migliorabile / risolvibile e il paziente collabora, la terapia può senz’altro giovare, altrimenti la cosa inizia a diventare frustrante su tutti i livelli: lo scenario “tanti soldi buttati e ben pochi progressi” è molto frequente. Chiaro, non è la regola, ma è frequente.
Magari in mezzo a tutto questo “fare economia” c’è qualcuno che, nel bene e nel male, si ritrova ad aprire gli occhi e ad abbandonare un percorso terapeutico che si sta rivelando infruttuoso. Così come alcuni medici potrebbero riscoprire un pizzico di umiltà e ammettere di non meritare le cifre astronimiche che spesso richiedono (fosse solo un problema degli psicologi).
In tempi di crisi più che mai spendere dagli 80 ai 120 euro la settimana – per settimane, mesi, talvolta anni – non è pensabile. Forse neppure in tempi migliori lo era, ma all’epoca forse non davamo il giusto peso alla cosa. Già “solo” 160 euro al mese (e qui non si parla di pagamenti saltuari o di “una tantum”, solo pochi fortunati necessitano di poche sedute) incidono pesantemente sul bilancio familiare di una famiglia media italiana.
Tanti professionisti, poi, richiedono cifre astronomiche che, crisi o non crisi, andrebbero un po’ riviste a prescindere (anche alla luce di risultati che, come dicevo, non sempre si ottengono).
Forse questa è la volta buona. Non è detto inoltre che fare meno sedute equivalga a un percorso meno proficuo (gli stessi professionisti sembrano adagiarsi un po’ sugli allori su questo punto, perché “la guarigione non è immediata, queste cose che richiedono tempo, è un percorso lungo…”)
Infine, sarebbe carino se questo abbassamento di prezzi non venisse imputato – se così si può dire – solo ai pazienti e alle loro esigenze, come se si trattasse (soltanto) di un’iniziativa disinteressata e puramente caritatevole: sempre più medici privati (non solo psicologi) vedono i loro studi svuotarsi in un battibaleno. Ce ne fosse uno che ammette candidamente: “O mi adeguo pure io, in tempi di crisi, o qui chiudo baracca e burattini”.
Ben venga, quindi, un punto di incontro (non solo economico) fra medici e pazienti.