Non é certo una novità che con la crescente crisi siano in aumento le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, ma una percentuale così alta non c’era da aspettarsela. L’indagine promossa dal Forum ANIA Consumatori, e condotta dall’Università degli Studi di Milano, su un campione di 3.102 capifamiglia ha puntato l’obiettivo sulle difficoltà economiche delle famiglie e la loro capacità di affrontare i rischi. Il 94% delle famiglie ha dichiarato di essere in difficoltà. E sempre secondo l’indagine, le preoccupazioni per il futuro salgono per i divorziati, le donne, i residenti al Sud.
E’ arrivato il momento di reagire all’avvitamento del nostro Paese – si legge nel documento ‘Anzitutto l’Italia’ di Confcommercio, contenente le proposte dell’associazione per la crescita e lo sviluppo e presentato dal presidente Carlo Sangalli – nella spirale perniciosa tra l’indebolimento strutturale del suo potenziale di crescita e gli effetti depressivi delle pur necessarie manovre di risanamento della finanza pubblica”. La Confcommercio ricorda che ”nei prossimi dodici mesi il nostro Paese dovrà rimborsare titoli di Stato per circa 300 miliardi di euro e finanziare il fabbisogno corrente. Senza crescita, senza più crescita, la stagnazione è alle porte. La recessione è dietro l’angolo. Ciascuno deve fare la propria parte: tutta e sino in fondo. La deve fare l’Italia. In Italia, la devono fare – anzitutto e soprattutto – la politica e chi oggi governa. Non sono ulteriormente tollerabili né rinvii, né annunci. Il tempo della partita è scaduto. Siamo ai recuperi. Ora e subito, occorre serietà e rigore.
A questa indagine si aggiunge una recente rilevazione ISTAT, la quale mette in rilievo il crescente pessimismo dei consumatori: secondo l’istituto il clima di fiducia dei consumatori italiani è calato ad ottobre di due punti rispetto a settembre: da 92,9 a 94,2, un valore decisamente negativo che si ripercuote sulle aspettative sull’economia italiana, il futuro, la situazione familiare.
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