Le associazioni di consumatori sono pronte ad una vera “guerra” contro Mediaset in merito ad un televoto del Grande Fratello 11 annullato durante il suo corso e quello con il quale il pubblico italiano aveva fatto riammettere un concorrente dell’edizione scorsa espulso per bestemmia, Massimo Scattarella. Le associazioni vogliono vederci chiaro e soprattutto vogliono che tutti gli utenti che hanno televotato siano rimborsati. Ma andiamo per tappe. L’espulsione, quest’anno, di Scattarella, pare, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, non avere un senso logico, in quanto il concorrente non si è macchiato, nel corso di questa edizione, di un comportamento scorretto, e ciò lede l’interesse di tutti coloro che hanno speso soldi per televotare a favore dell’ingresso del concorrente che aveva chiesto di rientrare in casa a seguito della decisione del Grande Fratello di non espellere un altro concorrente, Matteo Casnici, nonostante avesse bestemmiato.
Qui però ci sono ancora forti dubbi avendo, quest’ultimo, abitato all’estero per svariati anni e non credendo che “mannaggia”, la parola incriminata, fosse una una parola blasfema, ma questa è un’altra storia… La domanda è: come si fa ad espellere un concorrente per un errore che ha commesso in un’edizione precedente dal momento che era stato già sanzionato? Per tale motivo, si sta preparando una class action ai sensi dell’articolo 140-bis del Codice del consumo. Chi vuole segnalare il proprio caso, può farlo scrivendo a [email protected]. Ma non è tutto. Forti dubbi sulla trasparenza del televoto sono sorti nel corso della trasmissione a causa delle parole pronunciate dalla conduttrice, Alessia Marcuzzi, che più volte si tradisce ed anticipa i risultati del televoto ancora aperto.
Successivamente, circa il televoto sul concorrente da riammettere, Massimo Scattarella, sul cui destino dovevano decidere i telespettatori televotando, afferma che avremmo saputo a breve quale decisione avesse preso il Grande Fratello: ma non stavano televotando i cittadini? Il Codacons e l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, poi, annunciano la presentazione di un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in merito alla sospensione del televoto perchè non è corretto sospendere il televoto quando già migliaia di telespettatori hanno speso soldi, ma soprattutto, a questo punto, vogliono avere la garanzia dei rimborsi, in che modo e in quali tempi. Certo, se programmi del genere fossero aboliti, tutti questi problemi non sorgerebbero.