Le residenze sanitarie assistenziali, RSA, sono strutture che ospitano per un periodo temporaneo persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche specifiche e quindi di personale qualificato a stretto contatto, in una complessa assistenza sanitaria. Tipicamente, in una RSA vengono garantite l’assistenza medica e infermieristica, l’assistenza riabilitativa, l’aiuto per lo svolgimento delle attività quotidiane, ristorazione, lavanderia, pulizia.
Le RSS, come case di riposo e case di ricovero, devono essere gratuite (o con piccolo contributo), per gli anziani con basso reddito, lo ha reso noto l’Aduc grazie al quale sono stati vinti alcuni ricorsi presentati da famiglie di Firenze e validati da sentenze del Tar della Toscana e del Consiglio di Stato (I e II grado di giudizio). Si tratta di casi un cui gli anziani erano costretti a pagare rate troppo costose, perchè invece di calcolare la retta in funzione del solo reddito dell’anziano ospitato, alcune residenze sanitarie assistenziali applicavano una fascia di reddito superiore, considerando anche eventuali familiari titolari di stipendio o di altra pensione che vivevano con l’anziano in questione.
Così ci sono stati casi in cui un anziano era costretto a pagare 14mila euro all’anno avendo un reddito di appena 8mila, perchè con lui c’era un parente che aveva uno stipendio e che veniva conteggiato. Questo sistema gravava troppo sui bilanci delle famiglie al punto da diventare insostenibile, ma ora la retta per le case di riposo e assistenziali pubbliche deve essere pagata per il 50% dal Comune e per il 50% dal SSN, eventualmente chiedendo all’assistito un piccolo contributo economico, sempre entro le proprie disponibilità. Inoltre chi si vede calcolare una retta per la casa di riposo superiore alle possibilità economiche dell’anziano (riferimento modello ISEE), può fare ricorso al Tar regionale di competenza e quindi finalmente poter pagare una quota inferiore.
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