La tecnologia ogni giorno ci propone numerose alternative, dall’elettronica alle apparecchiature elettriche di ogni tipo, e quasi tutti sono attratti dalle novità che il mercato ci offre. Tutti questi macchinari, piccoli o grandi che siano, costituiscono però un enorme problema a livello ambientale e sanitario, anche per colpa di alcune sostanze tossiche che spesso vengono utilizzate, soprattutto nelle fabbriche. La quantità di materiale creato dalle famiglie e dalle aziende è denominato “e-waste” (Waste of electric and electronic equipment (WEEE) o Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Il termine indica tutte quelle apparecchiature elettriche ed elettroniche che sono entrate o potrebbero entrare nel flusso dei rifiuti. Il termine include qualsiasi apparecchio casalingo o industriale provvisto di circuiti o componenti elettrici, ad alimentazione elettrica o a batterie. Quello dell’e-waste è un grave problema, a cui poter far fronte in qualche modo riciclando, ad esempio, le vecchie apparecchiature.
Dovremmo cominciare tutti ad operarci in questo senso; spesso, infatti, cambiamo il cellulare o il pc, senza che questi siano realmente arrivati alla fine della loro “vita”, magari perchè allettati da un nuovo modello, o da un prezzo conveniente. Anche riciclando l’oggetto, i vantaggi ottenuti sono minori rispetto a quelli che avremmo se il ciclo vitale dell’apparecchio fosse davvero concluso. Riutilizzare, ad esempio, un computer fa risparmiare 20 volte più energia piuttosto che riciclarlo. Dovrebbe essere data, quindi, la priorità al riutilizzo degli apparecchi e non alla loro sostituzione, per evitare che finiscano nelle discariche, in più vi è un risparmio di risorse perchè il riutilizzo ha un costo notevolmente inferiore rispetto allo smaltimento. Potremmo tutti contribuire al benessere di noi stessi e dell’ambiente avendo quindi delle piccole accortezze.
Le aziende dovrebbero impegnarsi nella realizzazione di prodotti che prevedano il riutilizzo o che siano facilmente riparati. Gli stessi Governi dovrebbero introdurre standard precisi per il riciclaggio delle apparecchiature e-waste, attivando anche campagne di sensibilizzazione. Noi consumatori dovremmo invece sfruttare fino in fondo sia pc che cellulari, o qualunque elettrodomestico, e cambiarlo nel caso in cui davvero ci abbia “abbandonato” e sia impossibile riutilizzarlo o ripararlo. Saremo d’aiuto alla nostra salute e a quella dell’ambiente, che davvero sta soffocando a causa di questa tecnologia incombente. Sul sito Sustainable Electronics Initiative, organizzazione dedita allo sviluppo di un sistema più sostenibile per progettazione e produzione di apparecchiature elettroniche, potrete visionare le risorse e gli aggiornamenti “e-waste” di molte parti del mondo.
Pjt 24 Agosto 2010 il 14:27
Per i PC, ci sono molte organizzazioni benefiche che riciclano i computer sempre buoni, per usarli loro stessi o donarli a chi ne ha bisogno. Cercando (anche in rete) è facile trovarli.