Estate, periodo di grandi partenze…o di grandi rinvii! Già, perchè a molti sarà capitato di preparare con grande entusiasmo i bagagli in prospettiva di una vacanza meritata ma davvero sudata, e non solo in senso meteorologico, e di vedere improvvisamente la partenza rinviata per colpa di un ritardo o addirittura di un volo cancellato. In merito a ciò, come è giusto che si comporti un passeggero? Se le cause del disagio sono imputabili alla compagnia aerea, il passeggero ha diritto al risarcimento del biglietto o, in alternativa, può fruire di un altro volo fino alla destinazione finale.
Dal momento che, a causa della cancellazione del volo, l’attesa in aeroporto può essere più o meno lunga, il passeggero deve poter fruire di pasti e bevande a carico della compagnia aerea, ma anche della sistemazione in albergo, se si rende necessaria, nonché del servizio di comunicazione come fax, telefono, Internet unitamente ad una copia cartacea della Carta dei Diritti del Passeggero. Non a caso, poi, quello estivo è il periodo peggiore, al quale corrisponde il maggior numero di lamentele per disservizi aeroportuali sia per le lunghe attese al ritiro bagagli, per cui i passeggeri possono attendere anche quasi due ore, sia per le file ai check-in ed alle biglietterie.
Molta attenzione è bene prestarla inoltre alla prassi standard delle compagnie aeree di far acquistare per un volo più biglietti rispetto al numero di posti disponibili (prassi chiamata overbooking ). Nel caso in cui l’aereo sia pieno, ed al passeggero fosse negato l’imbarco nonostante risulti in regola con l’acquisto del biglietto, a quel punto, a favore del consumatore, scatta il risarcimento per i pasti e le bevande consumate in aeroporto, in più, nel caso di volo alternativo, se il passeggero dovrà attendere molte ore, magari fino al giorno seguente, ha diritto al pagamento, da parte della compagnia aerea, dell’eventuale pernottamento in albergo.