Siamo davanti alla tv e il televenditore di turno parla del divano o del materasso più comodo del mondo, ovviamente a un prezzo stracciato o quasi. Facciamo attenzione, le occasioni esistono, ma dietro un prezzo scontato a volte può nascondersi un inganno. Protagonista di un imbarazzante episodio di questo genere é stata Chateau d’Ax, la celebre azienda impegnata nel settore divani. Era un’occasione il divano pubblicizzato come in vendita con uno sconto del 50%, ma tale divano riprodotto nel messaggio non era ricompreso nei saldi. L’Autorità Antitrust ha deciso di sanzionare la società Chateau D’Ax S.p.A multandola di ben 80 mila euro.
Il procedimento riguarda la campagna pubblicitaria diffusa due anni fa, la quale recitava:
Nei negozi Chateau D’Ax ci sono i saldi. Tante proposte scontate fino al 50% e in più si può scegliere di acquistare tutto dilazionato in 24 rate senza acconto e senza interessi. Le cose preziose non sono le più costose.
E fin qui nulla di strano. Fatto sta che in una pagina veniva riportata una foto di un divano che in realtà non era incluso nella promozione, e un attento consumatore ha denunciato la pratica, notando che a fondo del volantino compariva in caratteri poco evidenti: “I saldi estivi non sono applicati su tutti i prodotti esposti”.
Il messaggio contestato deve ritenersi ingannevole nella misura in cui, tramite il rilievo grafico e il tenore dei claim concernenti lo sconto, richiama l’attenzione dei consumatori sulla promozione di una serie di prodotti di arredo, tra cui il divano raffigurato nell’inserzione pubblicitaria stessa, a prezzi scontati del 50% – ammonisce l’Antitrust – . Infatti, in assenza di specificazioni fornite con evidenza adeguata in rapporto a quella utilizzata per il claim principale, il consumatore medio è ragionevolmente indotto a ritenere che l’arredo riprodotto nel messaggio sia anch’esso incluso nella promozione.
Per il momento é stata multata Chateau d’Ax, ma quante altre aziende non sono da meno?
marco 20 Luglio 2010 il 16:21
o aquistato un divano da appena due mesi è mi accorgo che nel divano sono comparse delle macchie ho chiamato l’assistenzza , hanno mandato il tecnico il tecnico verifica il diffeto , manda la relazione dopo qualche settimana vengo conttatato dalla ditta, e mi sento dire che il problema è nostro perche ci sediamo sul divano con i jans o capi che perdono colore .
io dico (è una grande stronzata ) ma di solito i divani li compro per sedermi vestito
comunque sia pare che l’ azienda non si voglia prendere le proprie responsabilita
saluti da un consumatore insodisfato
Susanna 12 Ottobre 2010 il 11:53
Forse invece di rivolgerti a chi porduce i divani dovresti rivolgerti a chi produce i jeans!
I jeans NON DEVONO rilasciare il colore anche perchè potrebbe essere danno so per la tua pelle visto che li indossi! @ marco:
umberto 22 Novembre 2010 il 01:10
Ho acquistato un divano Chateau d’Ax ad agosto 2009, facendo presente che avevo necessità che la misura non fosse superiore a quella riportata sul listino, causa un impedimento nella parete della stanza. Quando è arrivato il divano, consegnatomi in modo davvero poco professionale da una squadra di operai non italiani (che hanno così l’alibi di non capire quando un cliente si lamenta), scopro che la misura era ben 8 cm più largo del dovuto. Ho dovuto comunque saldarlo perché la colpa non era ne’ dei trasportatori, ne’ del negozio, ne’ di nessun altro, sembra, o forse era la mia che ho fatto un acquisto da una ditta che si dichiara seria. Dopo varie peripezie (ho dovuto anche rivolgermi ad un legale) mi offrono di ridimensionare i due braccioli riducendoli di 8 cm. Accetto. Dopo due mesi di attesa mi riconsegnano i due braccioli, li monto e scopro che ora mancano 10 cm rispetto all’originale e l’estetica del divano è ridicola. Ulteriori richieste e rimostranze non hanno sortito alcun effetto, anzi, mi sono preso anche del rompiscatole. Ho dovuto farmi aggiustare il tutto da un’altra azienda che con 150 euro m’ha risolto il problema pochi giorni fa (è trascorso quasi un anno e mezzo).
Grazie, Chateau d’Ax, se avrò ancora bisogno di un divano, ora so da chi non dovrò più andare…
Alice 23 Novembre 2011 il 13:22
ESPERIENZA NEGATIVA (E TUTT’ORA INCONCLUSA!) – Con il mio contributo, vorrei incoraggiare tutti i potenziali acquirenti di Chateau d’Ax a riflettere profondamente se sia il caso di affidarsi ad un’azienda così menefreghista nei confronti del cliente. La premessa che faccio è la seguente: se un’azienda sceglie (in modo presuntuoso ed eccessivamente ottimistico) di non avere un servizio clienti e impossibilitare il cliente nel contattare in modo diretto i responsabili, si presume che l’azienda in questione si ritenga adempiente e soddisfacente al 100%. Dal momento che così non è, allora forse è il caso di diffidare: non avere un servizio clienti al giorno d’oggi è gravissimo e tornando indietro ci penserei dieci volte prima di comprare. Ad ogni modo, i fatti sono i seguenti: i primi giorni di maggio 2011 mi reco con i miei genitori al negozio Chateau d’Ax di Pordenone e con la commessa scelgo il modello del letto e la fodera di rivestimento. Il colore della fodera è grigio e si sposa perfettamente con la carta da parati che ho scelto per la mia camera e che ho portato con me al negozio. In tempi brevi firmiamo il contratto d’acquisto, versiamo l’acconto e definiamo la consegna entro 60 giorni lavorativi. A fine luglio, quindi circa nei tempi stabiliti, mi consegnano direttamente a casa il letto, lo montano con la fodera e mio papà salda completamente il conto. Purtroppo però mio papà, che al momento della consegna non ha prestato attenzione, non si era accorto che la fodera era di colore errato. Me ne accorgo subito io e in un paio di giorni torno al negozio con mia mamma, munita di fodera e carta da parati, per mostrare alla commessa che il colore non è lo stesso. La signora è d’accordo con noi: il colore è palesemente beige, non è quello scelto e non si sposa con la carta da parati. Ci dice che però nell’ordine fatto da lei il codice colore è corretto quindi l’errore è stato commesso dal tappezziere. Ci accordiamo che lei avrebbe segnalato la cosa all’azienda e che avremmo risolto. Nel frattempo, ci dice, potete usare la fodera che vi hanno consegnato anche se non è quella giusta. La signora inoltre precisa che, con le ferie di agosto alle porte, forse la questione si sarebbe prolungata un pochino. Poco male, l’importante è che il danno venga risolto. Tuttavia, nonostante le parole rassicuranti della commessa, decidiamo di ufficializzare la segnalazione di errore con una raccomandata A/R (specificando alla stessa commessa che non si trattava di fare polemica, ma solo di “fare le cose per bene”). Inoltre abbiamo deciso di NON utilizzare la fodera che avevamo in consegna e di riportarla indietro al negozio. Una settimana dopo aver riconsegnato la fodera errata, mi chiama un uomo/responsabile/rappresentante (boh!) non identificato, dicendo che deve riprendersi la fodera errata (!!!). Al che rispondo che mia mamma ha già provveduto da giorni. Passa agosto, passa settembre. Nessuna novità. Mio papà spazientito chiama e si reca in negozio più volte e trovandosi di fronte un muro di gomma (“Non è colpa nostra” – “Abbiamo fatto il possibile” – “Le faremo sapere”) un giorno alza la voce e le commesse sembrano capire che è ora si finirla. Pochi giorni dopo, una telefonata ci informa che nel giro di (ALTRI) pochi giorni, avremmo la nostra fodera. Così finalmente i primi di ottobre mio papà si reca per l’ennesima volta al punto vendita e ritira la fodera. Arrivato a casa, aprendo l’incarto scopriamo che la fodera è NUOVAMENTE ERRATA ed è ESATTAMENTE LA STESSA DELLA PRIMA VOLTA! A questo punto ipotizziamo una voluta presa in giro nei nostri confronti. Purtroppo, vivendo a Trieste, ho dovuto delegare ai miei genitori la gestione di questo spiacevole inconveniente: sono tornati al negozio, hanno protestato, la commessa si è dimostrata ancora una volta concorde con noi e mia mamma in modo molto risoluto ha concluso avvisando che gli avrebbe concesso il tempo ragionevole di 10 giorni, dopodiché si sarebbe rivolta all’associazione tutela consumatori e avrebbe personalmente scritto al quotidiano locale per denunciare questa disdicevole vicenda. Le commesse impaurite hanno promesso che avrebbero mandato avanti in modo urgente la cosa. Arriva novembre e ancora nessuna novità, così mia mamma si rivolge all’Associazione tutela consumatori di Pordenone, ma purtroppo non abbiamo avuto i risultati sperati: il responsabile non ha fatto altro che chiamare il punto vendita, rimproverare il disservizio e spronare le commesse a risolvere. Stop. Oggi, dopo sei mesi e mezzo di attesa, sempre la solita commessa, ha chiamato mio papà dicendo che ci farà arrivare dei campioni di stoffa perchè è venuto fuori che il bagno di colore che fanno non dà più il risultato identico a quello che abbiamo scelto noi e quindi noi dobbiamo scegliere un’altra tonalità di stoffa!! Naturalmente in questi mesi sono intercorse mail di vario genere tra mia mamma e l’azienda (attenzione, non un servizio clienti, parliamo di mail senza neanche un nome e cognome!) e abbiamo scoperto che diversi conoscenti hanno avuto grossi problemi con questa azienda e molte difficoltà nel risolverli. Non sappiamo più come fare, a chi rivolgerci e soprattutto come avere la nostra fodera. In tutto questo, voglio fare due precisazioni: la prima è che noi abbiamo pagato 1.300 euro per un prodotto che tutt’oggi non abbiamo, quindi l’azienda ha i nostri soldi e noi non siamo in possesso di ciò che abbiamo pagato; la seconda, per fare riferimento a quanti obiettano dicendo che però “i prodotti sono di qualità”, è che non sono in grado di dare una recensione sulla qualità del prodotto, dal momento che in quel letto, parcheggiato da mesi in camera mia, NON CI HO ANCORA MAI DORMITO DAL MOMENTO CHE E’ INCOMPLETO! E’ questa la serietà di un’azienda italiana leader nella produzione di letti e divani? Meditate. Saluti.
Michele Del Sordo 25 Novembre 2011 il 17:32
@ Alice:
Esperienza molto negativa con Chateau D’ax, non comprate niente, merce schifosa azienda di merda, divani in esposizione Ok alla consegna un disastro. Dopo vari tentativi con la sede di Lentare sul Seveso dove è avvenuto l’acquisto , diamo la pratica all’associazione a difesa del consumatore ALTROCONSUMO, NESSUNA considerazione, azione legale con il giudice di pace diSaronno, non si presenta nessun RESPONSABILE di questa società di MERDA, lettera di un avvocato nessuna risposta. Dopo quattro anni non si sa a chi rivolgersi. Bisogna indagare fino in fondo per far cessare questa azienda di DELINQUENTI.
Michele Del Sordo 25 Novembre 2011 il 17:36
@ Michele Del Sordo:
STATE LONTANI DA CHATEAU D’ AX , DIFFIDATE DA QUESTI DELINQUENTI
stefania 19 Maggio 2012 il 15:16
mah!!! sinceramente sono di tuttaltro parere! ho due divani in tessuto da 10 anni e solo ora stanno iniziando a cedere considerati i salti vandaleschi dei miei 2 bambini!ho anche uno poltrona in pelle e per ora nessun problema ne’ con i prodotti ne’ con il rivenditore