Siamo finalmente nel futuro e con la digitalizzazione del passaporto, l’Italia fa un passo avanti nella tecnologia d’avanguardia e si allinea, anche se con ritardo, agli altri Paesi europei. Ieri è entrato in vigore il nuovo passaporto biometrico, documento con un chip incorporato in cui sono contenuti i dati personali, tra cui le impronte digitali, e che è leggibile solamente negli uffici predisposti. Il tecnologico passaporto includerà la digitalizzazione della firma del proprietario che eviterà, in caso di smarrimento o di furto, ogni variazione non autorizzata.
Per il rilascio del documento sarà indispensabile l’acquisizione delle impronte digitali (con il dito medio di ciascuna mano), alla presentazione della richiesta. L’utente dovrà in più registrare la propria firma che verrà in maniera automatica digitalizzata sul passaporto. I nuovi documenti avranno un altissimo grado di sicurezza e saranno a prova di falsificazione e permetteranno ai viaggiatori di entrare in tutti gli stati anche senza il visto. I passaporti correnti rimangono comunque in vigore e al loro termine di validità sarà possibile avere quelli biometrici.
Le impronte digitali sono oggi valutate un eccellente metodo di riconoscimento dato che per ogni individuo l’impronta è peculiare e unica. Ciò vale anche per i gemelli con lo stesso Dna (monovulari) e lunica esclusione vale per i bambini al di sotto dei 14 anni di età che sono ancora in evoluzione. L’unico timore è che lo scanner installato alla frontiera incappi in falsi positivi, favorendo l’erroneo associazione di una impronta raccolta con l’impronta (archiviata sul microchip) di un cittadino a cui non coincide.
Il sottosegretario agli Esteri, Mantica, ha spiegato:
E’ un’ importante novità che, grazie anche alle impronte digitali, permetterà di aumentare la sicurezza nei controlli e sarà a prova di falsificazione. Il nuovo passaporto conterrà anche la digitalizzazione della firma che permetterà in caso di smarrimento o di furto, di non poterlo modificare.