Aprile e maggio dedicati alla prevenzione. Si svolgeranno visite gratuite nei centri flebologici di 10 città: Bari, Cagliari, Catania, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova e Roma. Per prenotare è possibile telefonare al Numero Verde 800.198.078 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00). La campagna educazionale (promossa dalla Società italianadi flebolinfologia in collaborazione con Federfarma), prende il nome di ‘Più salute alle gambe’ e permette di prenotare una visita gratuita nel reparto di chirugia vascolare ed endovascolare delle città sopra elencate. Nelle farmacie verrà inoltre distribuito un opuscolo per spiegare cos’è l’insufficienza venosa, come prevenirla e curarla.
Campagna dedicata alla prevenzione, poichè l’insufficienza venosa è un disturbo piuttosto comune, può restare asintomatico per lungo tempo ma, una volta consolidatasi, questa patologia diventa abbastanza seria. La malattia colpisce più del 55% delle donne nei Paesi industrializzati, contro il 30% degli uomini. I campanelli di allarme sono pesantezza e gonfiore alle caviglie, prurito, varici o vene varicose.
Il prof.Vincenzo Gasbarro, presidente Sifl e chirurgo vascolare all’ospedale di Ferrara spiega:
Nella stagione di passaggio verso il caldo i disturbi sono resi più evidenti. E’ una condizione fisiologica legata a brusche modifiche di temperatura tipiche della primavera, che provocano un rallentamento della circolazione mandando in tilt il sistema venoso, che reagisce inasprendo i segnali. Il trattamento contro la malattia, invece, deve essere seguito costantemente in accordo con lo specialista flebologo.
Il vero problema – continua il professore – è che le donne sottovalutano l’insufficienza venosa non dando peso ai campanelli di allarme: solo una su tre sa di essere malata e viene curata. Questo fino all’estate. Poi, in questa stagione, le visite flebologiche subiscono un’impennata a causa dei disturbi resi più evidenti dal caldo. Si inizia il trattamento, ma a fine estate ci si sente meglio e si rimette tutto nel cassetto. Un comportamento che provoca un continuo peggioramento della malattia.
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