I rincari hanno riguardato anche il riscaldamento domestico, soprattutto se centralizzato. La spesa più alta registrata riguarda il condominio, passato da 43 a 78 euro, per cui si ha un aumento dell’ 81%, e l’acqua, che da 16 è arrivata a 27 euro, e per la quale si registra un aumento del 69%. A subire un ribasso è stata solo la bolletta del telefono, che in quasi 10 anni è scesa del 15%. Alla luce di quanto descritto, per l’affitto di una casa, comprese le spese, si passa dagli 848 euro al mese del 2001 ai 1498, e quindi il 77% in più, per avere lo stesso appartamento e gli stessi servizi di allora. Ulteriori aumenti dei prezzi sono stati riscontrati anche per quanto riguarda le case di proprietà anche se i costi sono comunque leggermente più contenuti.
I costi di manutenzione ordinaria sono anch’essi aumentati, passando da poco più di 3 euro al mese agli attuali 14 euro e, se per il mutuo della casa e le bollette, nel 2001 si spendevano 730 euro al mese, ora per la casa di proprietà si spendono 907 euro al mese, il 24% in più. Questa risulta essere una voce particolarmente pesante per il bilancio familiare soprattutto di coloro che sono a reddito fisso e che in questo periodo si ritrovano in una situazione delicata dovuta, come sappiamo tutti, ad una crisi dalla quale non riusciamo ad uscire. A risentirne molto sono anche i giovani, costretti a rinviare l’abbandono della casa paterna per un lavoro inesistente e affitti che in pochi possono permettersi. I consumatori chiedono, quindi, che vengano presi provvedimenti importanti capaci di fronteggiare questa situazione e volti a ridurre i costi delle abitazioni per aiutare, come possibile, i soggetti più in difficoltà.
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