Ieri vertice a Palazzo Chigi incontro tra il governo e l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, il presidente Luca Cordero di Montezemolo e il vicepresidente John Elkann. All’appuntamento hanno partecipato i ministri Giulio Tremonti, Claudio Scajola e Maurizio Sacconi, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta. Il vertice è stato preliminare al tavolo di con tutti i rappresentanti del settore nel quale si è discusso delle misure di sostegno da concordare in sede europea.
Ecco le prime novità:
Entro 10 giorni – ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola – arriverà un pacchetto di interventi di immediata applicazione per fronteggiare la crisi del settore.
Fondi necessari a evitare il collasso del settore auto. In mancanza, infatti, ecco la stima di Emma Marcegaglia presidente di Confindustria:
La crisi nel settore auto e indotto rischia di mettere in pericolo fino a 300 mila posti di lavoro sul totale di una filiera di un milione di addetti.
Ieri si è tenuto uno sciopero spontaneo alla Fiat Mirafiori contro il rischio licenziamenti. Un corteo di quasi 500 operai fabbrica provocando l’interruzione delle linee di produzione ad intermittenza dalle 15,30 fino alle 16,30. Grande, per gli operai, la paura per il rischio di chiusura e trasferimento della produzione fuori dall’Italia.
Ecco uno degli incentivi decisi dal governo: per evitare il disastro si punta a raddoppiare il bonus per chi rottama la vecchia auto. L’aiuto passerebbe da 700 a 1500euro e varrebbe per gli Euro 0, Euro 1, Euro 2 immatricolate fino al 1999. Sembra anche sarà introdotta una sovrattassa di 500 euro sull’immatricolazione per le nuove vetture più inquinanti, quelle di grossa cilindrata come i Suv.
La prossima riunione sarà decisiva per conoscere le risorse messe in campo per la crisi dell’auto – ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni– Le misure devono essere rapide e sostanziose deve essere sostenuta rapidamente la partita degli ecoincentivi e si deve guardare alle piccole aziende e a quelle dell’indotto.
Guglielmo Epifani segretario della Cgil in riferimento alla delocalizzazione:
Bisogna chiedere alle imprese di non delocalizzare, di non chiudere stabilimenti e non licenziare.
BesK 29 Gennaio 2009 il 12:27
Ma i signoroni sopracitati, non hanno capito che la gente non compra le macchina perchè costano troppo???????
Ho fatto un preventivo per una KA mettendoci dentro il clima l’autoradio e l’assicurazione e mi partono 11.400 euro, ma scherziamo??? per una KA???
Continuamo a fabbricare macchine che non verranno vendute, forza!!!