Il latte, fin dalla tenera età, rappresenta per l’essere umano uno dei componenti base dell’alimentazione, in quanto fornisce al nostro organismo importanti sostanze nutritive quali zuccheri, proteine, sali minerali, vitamine e numerosi enzimi, favorendo così la crescita e lo sviluppo.
La prima colazione mattutina a base di latte è un rito per milioni di famiglie ed è altamente consigliata da parte di tutti i medici nutrizionisti; è anche vero, però, che il prezzo del latte fresco è cresciuto molto negli ultimi anni ed attualmente si aggira intorno a 1,60 euro per litro.
Se pensiamo che una famiglia media di 4 persone consuma tranquillamente un litro al giorno, è facile calcolare come in un anno se ne vadano via quasi 600 euro per l’acquisto di questa bevanda.
Come fare allora per ridurre questa spesa?
Molti ritengono che il latte fresco abbia capacità nutrizionali molto superiori rispetto a quello a lunga conservazione (UHT). Gli esperti, a tal riguardo, si dividono: c’è chi sostiene che il latte UHT, nonostante le alte temperature a cui viene sottoposto durante il trattamento, mantenga praticamente quasi invariato sia il valore nutritivo che le caratteristiche organolettiche originarie, mentre altri ritengono che si ridurrebbe il contenuto di vitamina B e acido folico, importanti per il metabolismo del ferro ed utili soprattutto nelle diete dei giovani e degli atleti.
Sono invece concordi nell’affermare che il latte UHT assicura un periodo di conservazione di almeno 3 mesi e, una volta aperta la confezione, deve essere consumato entro 3-4 giorni. Per quanto riguarda il sapore, è solo una questione di gusti personali.
Di certo c’è che il latte UHT ha un prezzo notevolmente inferiore a quello fresco, variabile tra 0,35 e 0,80 euro. Tornando all’esempio della famiglia precedente, ipotizzando un costo medio di 0,50 euro per ogni litro di latte a lunga conservazione, la spesa passerebbe da 600 euro a 200 euro, con un risparmio netto di 400 euro.
Altro vantaggio non trascurabile è la possibilità di fare scorte di latte UHT ogni 2-3 mesi, in modo da evitare l’acquisto quasi quotidiano di quello fresco.
Ultima notizia che forse convincerà anche i più scettici: in Italia il latte UHT, nonostante sia il più venduto, rappresenta oggi circa il 55% del mercato; in molti paesi europei questa percentuale può arrivare fino al 90% (come da tabella sottostante, relativa al 1994).
Consumi di latte in Europa (1994)
NAZIONE | % FRESCO | % UHT |
Inghilterra | 90% | 10% |
Italia | 49% | 51% |
Germania | 44% | 56% |
Portogallo | 22% | 78% |
Spagna | 14% | 86% |
Francia | 7% | 93% |
Belgio | 5% | 95% |
Roberto Russo 12 Dicembre 2007 il 08:50
Il fatto è che a me il latte UHT non piace: ha un sapore diverso da quello fresco…
Napolux 12 Dicembre 2007 il 09:15
Preferisco spendere di più, ma bere latte fresco
DvD 12 Dicembre 2007 il 09:57
Io di latte ne bevo poco perchè non lo tollero molto e quindi quel poco che bevo lo bevo fresco.
sefirot2 12 Dicembre 2007 il 12:20
Scusa,ma dove lo trovi il latte UHT a E 0.35 al litro?
Ci sono confezioni di latte da 1/2 l che costano,anche, a partire da E 0.80.
E’ solo questione di gusti tra il latte fresco e il latte a lunga conservazione,non di prezzo.
Sefirot2
Riccardo 12 Dicembre 2007 il 12:40
@sefirot2: all’Esselunga (latte Senni) tanto per fare un esempio.
E’ questione di gusti, ma anche di prezzo.
Ciao
Giuseppe 12 Dicembre 2007 il 13:41
Personalmente se debbo bere SOLO LATTE preferisco quello fresco e freddo.
Ma se pigli un bel caffelatte con tanto di biscottini a contorno, devi essere un palato fine per sentire differenze.
Piuttosto, qualcuno sa perche’ sul latte venduto da una grosso Hard Discount (Lidl) nell’etichetta non viene riportata la voce relativa al calcio ?? :O